Buon lunedì, prodi seguaci!🪀
Afrodita di Isabel Allende si sta rivelando una lettura piuttosto altalenante: ci sono passaggi che mi divertono, altri che mi lasciano perplessa e altri che non capisco proprio (ci sono delle ricette che mi sembrano così pesanti da stimolare il letargo piuttosto che la libido, ma magari sono io che di sesso non capisco niente). Ve ne lascio un assaggio.
Un baccanale è una situazione delicata, fai quindi gli inviti con attenzione. Non tutti sono portati per le sfrenatezze. Scarta i formali, gli stupidi, quelli molto religiosi o molto sposati, gli ipocondriaci e i malinconici. Tra i rimasti seleziona quelli di robusta costituzione e di spirito. Per evitare equivoci, notifica loro per iscritto l’orario, il luogo e le condizioni della festa e aggiungi a piè di pagina il regolamentare RSVP, così saprai quanto abbondante dovrà essere il tuo curanto; non c’è nulla di più riprovevole che dover interrompere un’orgia per ordinare una pizza. Se le tue finanze stanno come le mie, ti suggerisco di accettare i contributi: un chilo di calamari, un salmone, salsicce, gamberetti, una gallina tenera e, ovviamente, vino in abbondanza. A mano a mano che arrivano gli amici, mandali in cucina a contribuire ai preparativi: è lì che comincia la festa. Con la scusa di evitare di macchiarvi, mentre pulite i frutti di mare, pelate le cipolle e condite i polli, potete già iniziare ad alleggerirvi dei vestiti; musica allegra e vino sono obbligatori, altri afrodisiaci sono facoltativi.

“Mi pento delle diete e di tutte le occasioni di fare l’amore che ho lasciato correre…” Isabel Allende conosce il gusto lieve e giocoso della vita. La troviamo alle prese con il mondo della cucina, tempio del piacere dei sensi e anticamera del “piacere dei piaceri”. In un invito alla gioia dietro il grembiule, un gioco per nutrirsi e inebriarsi senza prendersi troppo sul serio. Dalla salsa corallina alle pere ubriache, dall’habanera di gamberi all’insalata delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole: un patrimonio di ricette piccanti e spiritose condite con le spezie dell’ironia. “Dopo aver fatto un paio di giri completi nel mondo degli afrodisiaci, scopro che l’unica cosa che davvero mi eccita è l’amore. E allora dedico queste divagazioni erotiche agli amanti che giocano e, perché no?, anche agli uomini spaventati e alle donne malinconiche… Non posso separare l’erotismo dal cibo e non vedo nessun buon motivo per farlo; al contrario, ho intenzione di continuare a godere di entrambi fino a quando le forze e il buon umore me lo consentiranno. Da qui nasce l’idea di questo libro, un viaggio senza carta geografica attraverso le regioni della memoria sensuale, là dove i confini tra l’amore e l’appetito a volte sono talmente labili da confondersi completamente.”