Qualche precisazione sul mio metodo di valutazione dei libri.

Innanzi tutto, nella mia testa faccio una distinzione tra letteratura mainstream e letteratura di intrattenimento (cinque stelle per un libro della serie della Confraternita del Pugnale Nero non hanno proprio lo stesso peso di quelle assegnate ad Anna Karenina, ecco). Poi nella recensione articolo il mio giudizio, cercando di essere il più obiettiva possibile: in generale, però, non ho uno schema fisso. A volte capita che scriva solo di un particolare che mi ha colpito o del contesto dal quale il libro è nato.

Cinque stelle.

Si tratta di un libro che ha saputo toccare le corde giuste. Attribuisco cinque stelle a quei libri che mi hanno entusiasmato, fatto riflettere o fatto ridere a tal punto da farmi desiderare di condividerli tutte le persone che stimo maggiormente.

Quattro stelle.

Assegno quattro stelle a bellissimi libri ai quali tuttavia manca quel quid che, per me, li avrebbe resi indimenticabili. Si tratta in ogni caso di libri che considero meritevoli di essere letti.

Tre stelle.

Con le tre stelle, entriamo nel vasto mondo dei libri nei quali non ho trovato niente di eccezionale, ma che hanno saputo intrattenermi fino alla loro conclusione. Si tratta di libri che potrebbero meritare una chance.

Due stelle.

Le due stelle indicano pochezza. Attribuisco questa valutazione a libri sciatti, noiosi, poco originali; a libri che avrebbero potuto essere, ma non sono.  Tuttavia vi ho trovato del buono: consiglio di avvicinarsi a questi libri con grande cautela.

Una stella.

Fin qui ho cercato di essere elegante, cosa che raramente mi riesce con le recensioni di libri da una stella. Dopo aver faticato su un brutto libro, ho la cattiva abitudine di scrivere recensioni che infieriscono senza pietà sullo stesso.