This award winning book offers kids an authentic depiction of selective mutism and a story of the experience of middle school interactions and mental illness.
Elise carries a notebook full of tallies, each page marking a day spent at her new public school, each stroke of her pencil marking a word spoken. A word that can’t be taken back. Five tally marks isn’t so bad. Two is pretty good. But zero? Zero is perfect. Zero means no wrong answers called out in class, no secrets accidentally spilled, no conversations to agonize over at night when sleep is far away.
But now months have passed, and Elise isn’t sure she could speak even if she wanted to–not to keep her only friend, Mel, from drifting further away–or to ask if anyone else has seen her English teacher’s stuffed raven come to life. Then, the discovery of a shocking family secret helps Elise realize that her silence might just be the key to unlocking everything she’s ever hoped for…

2021 RHC, Task 21: Leggi un libro per bambinз incentrato su un personaggio disabile, ma non sulla sua disabilità

La mia perplessità maggiore prima di leggere After Zero riguardava il modo in cui l’elemento magico sarebbe entrato a far parte della storia: il mio timore riguardava la possibilità che il mutismo selettivo della protagonista diventasse improvvisamente un vantaggio chiave, spazzando via qualunque difficoltà avesse avuto in famiglia o a scuola. È un espediente letterario che non mi piace: mi sembra il pretesto per inserire una disabilità giusto il tempo per suscitare simpatia a buon mercato nellǝ lettorǝ, per poi evitarsi di scrivere di scrivere di un personaggio disabile, trasformandolo magicamente (in senso letterale) in abile.

Per fortuna i miei timori si sono rivelati infondati: anzi, accade l’esatto opposto e l’elemento magico viene utilizzato per far capire cosa significa avere il mutismo selettivo anche a unǝ lettorǝ come me, che a malapena ne conosce la definizione (e, per la cronaca, il mutismo selettivo è un disturbo d’ansia sociale che impedisce di parlare in alcune circostanze).

Ovviamente non sono in grado di dirvi se sia una buona rappresentazione di una persona con mutismo selettivo, ma ho letto recensioni di molte persone entusiaste che si sono riconosciute in Elise, quindi penso che Collins abbia fatto un ottimo lavoro. Anche perché After Zero non è un libro deprimente: pur non lesinando sulle difficoltà, sia in famiglia, sia a scuola (ci sono delle scene di bullismo davvero tremente, fate attenzione se per voi è un tema sensibile), ci sono tutta una serie di elementi positivi nella sua vita e non finirete il libro con la sensazione che il mutismo selettivo sia una condanna a una vita scolastica e familiare disastrata.

Infine, non tutto il romanzo ruota intorno al disturbo di Elise, ma piuttosto al silenzio. Infatti, Elisa scoprirà che sua madre le nasconde un segreto e questa informazione taciuta sarà fonte di infelicità e incompresione: l’ho trovato un parallelo letterario molto interessante, perché, se è vero che non è giusto forzare una persona con mutismo selettivo a parlare, è altrettanto importante non arrendersi al silenzio, che potrebbe essere rassicurante nell’immediato, ma portare sofferenze più grandi nel futuro.

Una replica a “After Zero di Christina Collins”

  1. […] un libro per bambinз incentrato su un personaggio disabile, ma non sulla sua disabilità ➡️ After Zero di Christina […]

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