Buon lunedì, prodi seguaci!🛏️

Sono riuscita a recuperare questo libriccino – Ninne nanne toscane di Carlo Lapucci – grazie a Vinted e voglio condividere con voi l’evidenza che le madri sante e perfette non sono mai esistite e che la privazione di sonno dovuta al pianto ininterrotto deə neonatə faceva sbroccare anche nella notte dei tempi. Di brutto.

Quindi tranquillə: siete perfettamente normali se vi viene voglia di lanciare vostrə figliə urlante dalle finestra dopo n giorni che non vi fa dormire.

Fai la ninna, fai la nanna,

fai la nanna, tesoro di mamma:

il piccino s’addormenti,

fai la nanna tesoro così.

 

Fai la nanna occhio di sole,

dormi dormi la mamma lo vuole:

piano piano ti culla sul cuor,

dormi e sogni mio piccolo amor.

 

A dispetto

 

Fai la nanna che tu crepi:

ti potessero canta’ i preti,

ti portassero al camposanto

oggi te, domani un altro.

 

Fai la nanna, fai la nanna

rompimento della mamma:

se non dormi chiamerò

l’Omo Nero e a lui ti do.

Copertina di Ninne nanne toscane di Carlo Lapucci: c'è la litografia di una madonna con bambino

Tra i componimenti popolari la ninna nanna è una forma quanto mai trascurata: relegata al mondo infantile continuiamo per abitudine a considerarla illogica o banale, per il fatto di presentarsi, specialmente se avulsa dalla musica, come un insieme di parole incoerenti e sconnesse: dovendo infatti servire a quella sottospecie umana che è il neonato o poco più, composta quasi esclusivamente da donne, è quasi d’obbligo considerarla almeno con sufficienza. [Dall’introduzione]

7 risposte a “Citazione della settimana – “Ninne nanne toscane” di Carlo Lapucci”

    1. Immagino, mia madre voleva davvero defenestrarmi perché da piccola piangevo a diritto senza dar tregua! 😅

      Piace a 1 persona

      1. Salutami tua madre, per la quale sento un grande sentimento di sorellanza.
        Sul diritto del cucciolo di turno non si discute, ma del diritto a defenestrare non se ne parla mai.

        Piace a 1 persona

      2. Non mancherò! 😉 E infatti, bisogna parlarne perché tante si sentono strane o sbagliate solo perché non aderiscono al canone della Madre©️ che tutto vive con gioia e abnegazione. È talmente sbagliato che anche la tradizione popolare lo sconfessa.

        Piace a 1 persona

      3. Il fatto è che un tempo la neo mamma aveva intorno a sé, a sostegno, un mondo familiare femminile esteso in aiuto.
        Oggi una neomamma è sola, e il congedo per maternità non esteso al padre equivale a uno stato di abbandono.
        La regola (religiosa, ma tant’è) per cui la donna dopo il parto era “impura” per quaranta giorni e non poteva uscire, equivaleva a farla riposare, nutrita bene da altri, per assicurare il suo latte al bambino che, salvo la poppata, altre accudivano.
        Nessuna nostalgia, ovvio, per l’impurità, ma si è gettata l’acqua con il bambino.
        Che poi, non bastano due genitori, occorre una comunità coesa per crescere i figli.

        Piace a 1 persona

      4. Concordo, e secondo me è anche uno dei motivi per cui il tasso di fecondità totale è in calo e gli incentivi economici non riescono a smuovere più di tanto la situazione. Sembra persa l’idea che avere unə figliə non è solo un impegno economico, ma anche fisico, mentale e sociale, sia perché servono spazi appositi (dagli asili agli ambulatori) sia perché serve una cultura che lə accolga e si prenda cura di loro. Scaricare tutto il lavoro di cura sulla singola madre, che deve anche lavorare a tempo piano ed essere perfetta e multitasking, alla fine sta facendo saltare il banco, com’era prevedibile.

        Piace a 1 persona

      5. Salutami tua madre, per la quale sento un grande sentimento di sorellanza.

        "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.