Copertina di Not your sidekick di C.B. Lee: una ragazza dai capelli lunghi sta saltando da una roccia all'altra, mentre una persona sta volando in stile Superman sopra di lei.

Welcome to Andover… where superpowers are common, but internships are complicated. Just ask high school nobody, Jessica Tran. Despite her heroic lineage, Jess is resigned to a life without superpowers and is merely looking to beef-up her college applications when she stumbles upon the perfect (paid)! internship—only it turns out to be for the town’s most heinous supervillain. On the upside, she gets to work with her longtime secret crush, Abby, who Jess thinks may have a secret of her own. Then there’s the budding attraction to her fellow intern, the mysterious “M,” who never seems to be in the same place as Abby. But what starts as a fun way to spite her superhero parents takes a sudden and dangerous turn when she uncovers a plot larger than heroes and villains altogether.

Divisore

A questa recensione devo necessariamente premettere che non vado matta per le storie di supereroə: finora non mi è mai capitato che una di loro mi colpisse al di là di una generica piacevolezza. Not your sidekick non ha fatto eccezione e mi ci sono avvicinata solo perché mi sembrava una storia abbastanza bellina da valere la pena di mettere da parte i pregiudizi.

In effetti, ho riscontrato solo due difetti in questo libro. Il primo riguarda il fatto che ci mette davvero troppo tempo ad arrivare al dunque, un dunque ampiamente telefonato che alla fine coglie di sorpresa solo la protagonista. Il secondo difetto – che in qualche modo va a mitigare il primo – è che non sono decisamente nel target anagrafico del romanzo: sono abbastanza convinta che se lo avessi letto a quindici anni lo avrei apprezzato di più e non lo avrei trovato così scontato – o perlomeno l’intera faccenda mi avrebbe più divertita che annoiata.

Tra i suoi pregi, invece, c’è sicuramente l’incorporazione ottima dell’elemento queer in questo mondo post-apocalittico dove sulla carta ci sono ə buonə e ə cattivə, ma in realtà c’è un ordine che vuole mantenere se stesso a tutti i costi e che bolla come nemicə tuttə coloro che si ribellano. Mi ripeto, a quindici anni un libro così me lo sarei bevuto, anche se un moderato interesse di continuare la serie ce l’ho ancora, visto che dovrebbe proseguire più speditamente adesso che le premesse sono state fatte.

Un altro motivo per andare avanti per me è il fatto che il personaggio aromantico si vede poco qui e avrà un ruolo più importante col il proseguimento della storia: mi sembra una rappresentazione molto promettente (in generale, è un ottimo romanzo da questo punto di vista, per tutte le identità presenti), quindi penso proprio che andrò avanti.

Divisore
Valutazione del libro: tre stelline gialle

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