Buon lunedì, prodi seguaci.

Come va? Io sono abbastanza sconvolta dalla morte di Piero Angela, che mi ha colto alla sprovvista nonostante il buon divulgatore avesse 93 anni. Mi sento come se avessi perso un altro nonno e gli sono molto grata per essere stato così gentile e garbato anche nel suo ultimo saluto.

Visto che uno così lo si può solo salutare promettendogli di mantenere aperta la porta della curiosità e della ragione contro ogni autoritarismo, mi fa molto piacere lasciarvi una citazione da Le nuove lettere portoghesi di Maria Isabel Barreno, Maria Teresa Horta e Maria Velho da Costa, un libro che, con lo scandalo che suscitò, contribuì, nel suo piccolo, alla caduta del regime di Marcelo Caetano, come raccontato in questo articolo molto interessante de Il Post.

Per prime sono state scalate le montagne e solo ora si tenta il fondo del mare, con esitazione, e credo che persino la luna sia ormai più conosciuta del fondo degli oceani. Gli uomini hanno sempre tramato e sognato ciò che è torma estroversa, ciò che si erige, ciò che squarcia lo spazio. Per questo nulla sanno dei pozzi e delle profondità, e nulla sanno di noi. Ti dicono: «Sei fluida», e non conoscono la roccia che sostiene il peso dell’oceano; per questo è necessario che conoscano la scienza, la prosa e i nomi accettati. Noi ci difendiamo dall’uso, e quindi rifiutiamo l’aiuto di chi ci usa.

Ma per noi non è ancora cosi. Siamo allegre, ma senza una forma precisa. Non sappiamo ancora cosa inventare; come abbandonare quella definizione basata sui limiti, come inventare l’amore che riconosce tutti gli abissi. Di ognuna di noi si, siamo certe. Ciascuna sa la misura del suo uso e della sua difesa, e qui ci comprendiamo. Io dissi: «Quello che conta è l’esercizio, quel che ci resta da fare, adesso, è vendicarci del mondo, finché non vengano nuovi tempi», e voi rispondete: «Attendendo qualcuno, il proprio esercizio, e per questo amando bene la città e rifiutando il vostro aiuto, signori delle cittadelle». E ci raccontiamo gli uomini e quello che è già stato e componiamo laudi e bigliettini che ci scambiamo, come abbiamo detto. E ben sentiamo che, unite, saltiamo al di là di questo, lo abbiamo accertato, verso una profondità che non abbiamo ancora creato e non siamo sicure di poter creare.

Un attacco violento alla morale dominante. Il libro, composto da lettere, poesie e saggi brevi, denunciava la condizione di oppressione in cui vivevano le donne portoghesi, con particolare attenzione alla sfera della sessualità e criticava aspramente le guerre coloniali. L’opera fece scandalo, le autrici furono portate in tribunale e accusate di pornografia e offesa alla morale pubblica e il libro venne sequestrato.