
Donna attraente e appassionata, magnetica e vitale, pianista eccellente, poliglotta, rivoluzionaria, impegnata nella lotta per i diritti delle donne, sostenitrice del libero amore, madre di cinque figli e moglie di un ricchissimo industriale russo: è Inessa Armand, votata anima e corpo alla causa bolscevica. Anche se per molto tempo il regime sovietico ha fatto di tutto per tenerlo segreto, fu il grande amore di Lenin, oltre che la sua più fidata collaboratrice. Si conobbero a Parigi nel 1909, in un caffè dove si incontravano i rivoluzionari russi in esilio: il loro legame si nutriva dell’ardore politico, dell’ebbrezza di ideare e partecipare a un cambiamento storico epocale, ma anche di fascinazione, attrazione e tenerezza. Inessa è sepolta per volere di Lenin davanti alle mura del Cremlino vicino a John Reed, ma è stata cancellata dai libri di Storia. Il capo della Rivoluzione non poteva essere macchiato dalla meschinità di un adulterio borghese. Ritanna Armeni, che ha seguito le sue tracce nelle poche testimoniamze e biografie esistenti e ha ripercorso i suoi passi in Europa, ci restituisce il ritratto fremente, dolce e indomabile di una donna che più che al passato sembra appartenere al nostro futuro: inquieta e non catalogabile, piena di contraddizioni eppure integra nelle sue passioni, capace di amare perché libera, rivoluzionaria nel privato e nel politico. La donna di domani.
Sono rimasta piuttosto sorpresa da questo libro: pur avendomi incuriosito abbastanza da convincermi a comprarlo, mi sembrava uno di quei casi nei quali mi lascio irretire dalle sinossi accattivanti della CE di turno per poi ritrovarmi tra le mani libri pessimi. E invece stavolta è andata bene e vi consiglio di recuperare questa storia – e questo libro – perché non merita proprio l’oblio nella quale è stata scaraventata.
Inessa Armand era una donna che è facile sentire affine alla nostra sensibilità moderna. Tanto per dirne una, si innamorò del cognato, e, invece di portare avanti una relazione clandestina, ne parlò a entrambi i fratelli e insieme raggiunsero un equilibrio che lз mantenne tuttз in buone relazioni. E stiamo parlando dei primi anni del Novecento.
Ovviamente, gran parte della sua biografia è dedicata al suo essere stata una rivoluzionaria di prim’ordine, al fianco di Lenin, che di fronte alla passione, alla dedizione e alla competenza di Armand non fa una gran figura. Oltre al fatto che del loro amore non si doveva sapere per non inquinare il mito del capo della rivoluzione bolscevica, si potrebbe aggiungere che di fronte alle idee rivoluzionarie di Armand quelle di Lenin impallidiscono.
L’unico difetto di Di questo amore non si deve sapere è il suo soffrire del rifarsi principalmente a fonti secondarie (o a fonti primarie consultate in traduzione): però Armeni ha fatto davvero un lavoro eccellente nel riportare alla luce questa storia così poco nota – e la storia di come è nato questo libro, raccontata brevemente nella postfazione lo dimostra – e mi ha fatto venire voglia di recuperare altri suoi lavori.