Se spettacolo teatrale significa, in primo luogo , coinvolgimento profondo dei cosiddetti spettatori, allora questa “Traviata Norma”, allestita nel 1976 da un gruppo di omosessuali dei Comitati Milanesi a Milano, Firenze e Roma, è stata un punto fermo della scena italiana, in misura ben superiore alle rappresentazioni sovvenzionate, di cui si parla abitualmente.
Qui la “diversità” si fa gioco della “normalità” e il rimosso decide di manifestarsi come forza viva che incita contagiosamente alla trasgressione.
Da questo spettacolo, il libro intende disseminare altrove la pungente effervescenza attraverso i testi – ora ironici, ora critici, ora tristi e grotteschi – delle “attrici” e delle “spettatrici” alle quali ha dato faccia l’obbiettivo amico di Guia Sambonet.

2020 RHC, Task 6: Leggi un’opera teatrale di un’autere razzializzatə e/o queer

Stefanacci: Sapete, tra i miei amici c’è anche un eterosessuale. Da quando me l’ha detto non è cambiato niente tra di noi. Io lo rispetto come prima. In fondo sono fatti suoi: ognuno è libero di pensarla come vuole…

Leggere oggi un’opera teatrale costruita sull’idea di ribaltare la norma eteropatriarcale e far diventare una perversione l’eterosessualità potrebbe non sembrare così dissacrante; poi leggi che in commissione Giustizia è stato approvato un emendamento al Ddl Zan che recita, «Ai sensi della presente legge, non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee e alla libertà delle scelte», e pensi che invece siamo ancora impantanatu nel terrore di un gruppo di allocisetero che non vogliono rispondere delle loro affermazioni discriminatorie.

E poco importa che le minoranze abbiano raramente lo spazio e la forza di far sentire il loro punto di vista (infatti, questo emendamento è stato approvato e ci ricordiamo cos’è successo con la stepchild adoption, no?) e che la dittatura della maggioranza sia una grave malattia per la democrazia: quel gruppo di allocisetero il proprio privilegio non lo vuole mollare.

Quindi ben venga La Traviata Norma a sbattere loro in faccia il loro bieco paternalismo (vi diamo in elemosina qualche diritto, che volete ancora?), la loro codardia nel nascondersi dietro le religioni e il loro complimentarsi a vicenda per la loro bravura nel far finta di avere a cuore i diritti altrui senza pestare troppo i piedi di categorie ritenute intoccabili. Spero che rivedremo lo spettacolo nei teatri – Covid-19 permettendo.

Natalea: Certo (sagace la mia amica). Non andate a dirlo in giro, ma io sono andata a letto con molti di questi maschi eterosessuali non mi hanno contaminato affatto: sono qui frocia come prima, anzi più frocia di prima…