Il Novecento è stato il secolo della matematica: in soli cent’anni si sono dimostrati più teoremi che nell’intero corso della storia, e molti di essi hanno trovato applicazione nei campi più svariati della scienza e perfino nell’umanesimo. “La matematica del Novecento” ricostruisce in una forma il più possibile facile e discorsiva la straordinaria vicenda di una disciplina spesso vissuta come astrusa e distante dalla vita quotidiana, descrivendone le idee, i risultati, i principali protagonisti, i problemi ancora irrisolti.
Scorrono così di fronte agli occhi del lettore le imprese di alcuni giganti del secolo, da Einstein a Gödel. Si narrano le soluzioni di alcuni dilemmi, dal teorema di Fermat all’ipotesi del continuo. Si rivedono in luce moderna le teorie classiche, dall’aritmetica alla geometria. Si assiste alla nascita di nuovi strumenti, dal calcolo tensoriale alla teoria dei giochi. Si incontrano oggetti insoliti, dai nodi agli attrattori strani. Si scoprono applicazioni nei campi più svariati, dalla cristallografia all’economia. Si allestiscono le maggiori sfide del nuovo secolo, dall’ipotesi di Riemann alla congettura di Poincaré… In breve, ci si familiarizza con il linguaggio del terzo millennio, senza il quale non sarà possibile comprendere né la scienza né la tecnologia futura.

Come trovarsi un libro abbastanza complesso da tenere la mente impegnata per un po’ durante la quarantena? E come trovarlo senza muoversi da casa? Basta frugare nei vecchi libri da leggere e riesumare La matematica del Novecento, comprato in edicola eoni fa, ma che potete trovare ancora nel catalogo ebook di Einaudi. Scommetto che un sacco di gente che mi sta leggendo non ci pensa neanche a impelagarsi in una lettura del genere: cioè, matematica? Ma scherziamo!?

Sono molto triste per la solitudine della matematica, che sta in quarantena da chissà quanto tempo: ci diciamo che è troppo difficile per attirare il nostro interesse, ma non è che la fisica sia tanto più semplice, eppure siamo lì a cercare di capire il paradosso del gatto di Schrödinger o a sperare che venga trovata la teoria del tutto. Della matematica, invece, sembra non fregarcene niente, anche se senza di lei, ciao, ciao, teoria del tutto.

Avrebbe così tanto da darci una maggiore conoscenza della matematica: non avete idea dei viaggi filosofici che mi sono fatta leggendo questo libro, delle immagini strambe che mi sono saltate in testa, dei collegamenti improbabili tra mondi diversi della conoscenza. Una meraviglia. Vorrei più matematicu a spiegarmi in maniera comprensibile la matematica.

E proprio sul comprensibile devo fare un appunto a questo libro. Grazie ai miei studi, probabilmente conosco più matematica della media e ho letto con interesse e scioltezza le parti che mi erano familiari e quelle che facevano riferimento a concetti che già conoscevo. Per gli altri, ho dovuto tenere Wikipedia aperta perché le spiegazioni di Odifreddi sono davvero molto stringate (d’altro canto, parliamo di un secolo di matematica condensato in meno di duecento pagine): quindi, se siete particolarmente digiunu in materia, vi consiglio un libro più attento alla questione.

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