Buon lunedì e buona Pasquetta, prodi seguaci!🍳
Spero che stiate passando un piacevole fine settimana lungo e che stiate facendo qualcosa che vi fa stare bene: da queste parti è di nuovo il momento di scegliere quali libri pigliare dai miei acquisti passati per leggerlo nel corso di aprile (forse). Per il momento sono almeno in pari con la lettura, anche se devo ancora scrivere tutte le recensioni, che piano, piano arriveranno.
Il primo libro pigliato è ispirato dal dibattito becero che si è sviluppato di recente intorno alla negazione dei diritti deə bambinə di famiglie omogenitoriali, che, non potendo essere venduta politicamente per quello che è (perché togliere i diritti aə bambinə suona davvero troppo male), la si è buttata in caciara con delle affermazioni surreali sulla gestazione per altrə e su bambinə spacciatə (con una violenza verbale che dice davvero molto dell’effettivo interesse di questa gente di proteggere questə bambinə). Il libro in questione è Mio tuo suo loro di Serena Marchi, che raccoglie le testimonianze di diverse donne, in diverse parti del mondo, che hanno accettato di portare avanti una gravidanza per altre persone. Perché in questo dibattito non è che puoi ignorare che ci sono delle donne che effettivamente hanno accettato di mettere al mondo unə figliə per altrə e che non lo hanno fatto perché “disperate” (un’immagine che piace sempre molto, perché dove c’è una damigella in pericolo c’è un salvatore con l’armatura scintillante e la lancia in resta).

Serena Marchi ha percorso 33613 chilometri, per incontrarle. Dall’Ucraina al Canada, dal Texas al Regno Unito, passando per la California fino ad arrivare in Italia. Nessuna intervista via Skype, nessuna telefonata, nessuna domanda via email, nessuna risposta scritta. Faccia a faccia, pelle a pelle. Ha visto dove abitano, ha incontrato le loro famiglie, ha vissuto nel loro ambiente. Un viaggio nel mondo della maternità surrogata per ascoltare le donne che prestano il loro utero e una parte della loro vita per partorire figli di altri. Per soldi, per interesse, per altruismo, per senso di responsabilità, per amicizia, per amore. Sicuramente, scegliendo. Serena Marchi decide di raccontare il non detto, di dare voce a chi non l’ha avuta fino a oggi e lo fa con il suo stile chiaro, diretto, senza giudizi. “Mio Tuo Suo Loro” ci aiuterà a rimettere a posto tutti i pezzi del puzzle e a dare la giusta centralità alla scelta della donna, qualunque essa sia. Anche se non è la scelta che avremmo fatto noi.
Anche il secondo libro ha un po’ a che fare con l’attualità: si intitola Dolce è la guerra per chi non ne ha esperienza e raccoglie quattro degli adagia scritti da Erasmo da Rotterdam. Gli Adagia raccolgono motti e modi di dire della cultura classica con il commento filologico di Erasmo e sono tantissimi (l’ultima edizione ne contava oltre mille). Uno dei motti contenuti in questa piccola raccolta dà il titolo al libro e direi che è abbastanza esplicito sul perché abbia attirato la mia attenzione, ma mi aspetto un gran commento da parte di Erasmo.

Gli “Adagia” sono una sorta di monumentale enciclopedia della cultura classica organizzata intorno a motti, detti, proverbi della più diversa provenienza. Talvolta Erasmo si limita a riferire in poche righe il proverbio nelle varie attestazioni che gli sono note, altre volte lo stesso proverbio gli suggerisce lo spunto per considerazioni molto più articolate e ricche. Comunque, non c’è dubbio che gli “Adagia” furono il serbatoio di sapere a cui Erasmo continuò ad attingere nel corso della propria vita. Per presentarsi alla fine come uno specchio tra i più fedeli del suo pensiero e del suo credo. I quattro “Adagia” qui presentati sono tutti di natura politica. Il primo, “Re o matti si nasce”, è una riflessione che ruota attorno alla figura del Principe e alla irrazionalità nella sua azione politica. L’adagio che invece dà il titolo al volume è tutto dedicato agli orrori della guerra e alla trasformazione dell’uomo in bestia. Alla fine, lo scritto sottolinea lo scopo autentico della guerra: il guadagno, o meglio il rapimento e la degradazione dei beni altrui. L’opzione della guerra non deve essere mai perseguita, anche nei confronti del peggior nemico. Si deve invece scegliere la più alta delle virtù cristiane, la carità. In questo volume, la grande speranza umanista nella sua migliore accezione: Erasmo contro la guerra e l’abbrutimento che la barbarie induce.
Eccoci qua: fatemi sapere se avete già letto qualcosa di questi due titoli o se per voi sono una novità!
Buon proseguimento di giornata!🏵️
Mi piacerebbe sapere la percentuale di chi ha prestato l’utero per altruismo o piacere. Il libro ne parla? Qualche testimonianza di chi ha partorito un bambino per altri per altruismo non significa che globalmente non esiste un problema di sfruttamento.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Prima di leggerlo, non saprei dirti. Credo che il focus del libro sia la testimonianza di persone che l’hanno fatto, ma a ora non posso dirti quanta attenzione venga data al riportare anche dei dati (che poi non so quanto possa essere semplice aggregare, perché Paesi diversi hanno legislazioni diverse).
"Mi piace"Piace a 1 persona
Allora ripasseró quando ne parlerai dopo averlo letto (se lo farai), sono curioso, mi interessa il dibattito 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Penso proprio di sì. Visto il livello del dibattito italiano, se è un contributo significativo, mi fa piacere dargli un minimo di visibilità.
"Mi piace""Mi piace"
Due scelte davvero interessanti e attuali! Aspetto le tue prossime recensioni 📚!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Vero? In tempi non sospetti ho fatto degli acquisti che oggi mi tornano piuttosto utili. Purtroppo, aggiungerei nel secondo caso.
"Mi piace"Piace a 1 persona