Buon lunedì, prodi seguaci.

La celebrazione dell’Aromantic Awareness Week su questo blog è stata brutalmente interrotta la scorsa settimana: un po’ perché non mi sembrava proprio il caso di celebrare alcunché mentre la Russia invadeva l’Ucraina e un po’ perché ho passato il mio tempo a leggere aggiornamenti e approfondimenti su questa nuova guerra.

Non ho molto da scrivere: la guerra è uno schifo. Al di là dei perché e dei per come, delle responsabilità e dei battibecchi tra potenze, ci sono più di quaranta milioni di persone in pericolo e alla mercé degli eventi e nessunǝ di noi può fare granché (anche se, come sottolinea Valigia Blu raccogliendo le associazioni alle quali poter fare delle donazioni, non è il gesto di una singola persona che può fermare bombe e carri armati, ma al tempo stesso non bisogna dimenticare che si è moltitudine, e che, per esempio, una piccola donazione può contribuire a salvare delle vite, mentre una manifestazione può smuovere l’opinione pubblica di un paese e fare pressione su politica e media).

Così, ho pensato di iniziare la settimana con And the Band Played Waltzing Matilda, scritta da Eric Bogle nel 1971. Racconta di un ragazzo che viene mandato in guerra, durante la quale perde le gambe e ne è emotivamente devastato. È una delle più famose canzoni contro la guerra e ne esistono diverse versioni, ma non so quanto sia famosa in Italia, dove probabilmente sono più conosciute La guerra di Piero di Fabrizio de André e Imagine di John Lennon.

È una canzone che mi fa piangere nei giorni buoni, figuriamoci adesso. Ha un testo molto potente, che trasmette molto bene la stupida crudeltà della guerra, le ferite fisiche e psicologiche che causa e la facilità con la quale ci si dimentica di quanto è orribile.

When we stopped to bury our slain,

Well, we buried ours, and the Turks buried theirs,

Then we started all over again.

Tra le versioni che ho ascoltato, la mia preferita probabilmente è quella di Liam Clancy.

And when I woke up in me hospital bed

And saw what it had done, well, I wished I was dead —

Never knew there was worse things than dying.

For I’ll go no more “Waltzing Matilda,”

All around the green bush far and free —

To hump tents and pegs, a man needs both legs,

No more “Waltzing Matilda” for me.