Buon lunedì, prodi seguaci!🔥
C’era una volta una lettrice che aveva detto di rileggere la Commedia di Dante in tempo per l’anniversario dei 700 anni dalla sua morte: ho toppato alla grande, ma non me ne sto crucciando granché. Sono troppo impegna a godermi con tutta calma questa rilettura…
Io sentia d’ogne parte trarre guai
e non vedea persona che ‘l facesse;
per ch’io tutto smarrito m’arrestai.
Cred’ ïo ch’ei credette ch’io credesse
che tante voci uscisser, tra quei bronchi,
da gente che per noi si nascondesse.
Però disse ‘l maestro: «Se tu tronchi
qualche fraschetta d’una d’este piante,
li pensier c’hai si faran tutti monchi».
Allor porsi la mano un poco avante
e colsi un ramicel da un gran pruno;
e ‘l tronco suo gridò: «Perché mi schiante?».
Da che fatto fu poi di sangue bruno,
ricominciò a dir: «Perché mi scerpi?
non hai tu spirto di pietade alcuno?
Uomini fummo, e or siam fatti sterpi:
ben dovrebb’ esser la tua man più pia,
se state fossimo anime di serpi».
Come d’un stizzo verde ch’arso sia
da l’un de’ capi, che da l’altro geme
e cigola per vento che va via,
sì de la scheggia rotta usciva insieme
parole e sangue; ond’ io lasciai la cima
cadere, e stetti come l’uom che teme.
«S’elli avesse potuto creder prima»,
rispuose ‘l savio mio, «anima lesa,
ciò c’ha veduto pur con la mia rima,
non averebbe in te la man distesa;
ma la cosa incredibile mi fece
indurlo ad ovra ch’a me stesso pesa.
Ma dilli chi tu fosti, sì che ‘n vece
d’alcun’ ammenda tua fama rinfreschi
nel mondo sù, dove tornar li lece».

L’Inferno è la prima delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri, corrispondente al primo dei Tre Regni dell’Oltretomba dove regna Lucifero (che originariamente significava «angelo della luce») e il primo visitato da Dante nel suo pellegrinaggio ultraterreno, viaggio destinato a portarlo alla Salvezza. Il mondo dei dannati, suddiviso secondo una precisa logica morale derivante dall’Etica Nicomachea di Aristotele, è frutto della somma e della sintesi del sapere a lui contemporaneo. L’inferno dantesco è il luogo della miseria morale in cui versa l’umanità decaduta, privata ormai della Grazia divina capace di illuminare le azioni degli uomini. (Wikipedia)
E’ vero, sai, con calma, andrebbe riletta. L’Inferno, dico. Confesso una scarsa attrazione per Purgatorio e nessuna per Paradiso.
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Del Paradiso non ho praticamente nessun ricordo se non che tutti i personaggi mi stavano antipatici, quindi ti capisco, ma mi sono incaponita con questa cosa di rileggerla, quindi piano, piano procederò.
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