
Il Ricettario di scrittura creativa, nato dall’esperienza di uno scrittore e un professore che da anni insegnano scrittura, o, prima di tutto, un libro divertente. Volutamente intitolato “ricettario” e non “manuale”, per dissipare ogni dubbio sugli intenti non pedanti ma didattico-giocosi, è un libro di esempi, istruzioni ed esercizi che indirizza e assiste chi voglia saperne di più sui meccanismi della narrazione, della poesia e del teatro. Organizzato secondo uno schema semplice – presentazione dell’argomento, esemplificazione mediante citazione d’autore, consigli ed esercizi per la realizzazione personale – è un libro che va incontro a chi ama scrivere offrendo la soluzione di problemi concreti. Contiene poca teoria e tanti trucchi, espedienti, idee pratiche. Questo fa la sua originalità. Un Indice delle tipologie letterarie trattate nel Ricettario, combinato con un indice analitico, per un totale di quasi 500 voci concatenate fra loro tramite rinvii, crea una sorta di ipertesto che permette di adoperare il volume sfruttando tutte le sue potenzialità. Le Novità di questa edizione Raccoglie esempi, istruzioni ed esercizi e indirizzi e assiste chi voglia saperne di più sui meccanismi della narrazione, della poesia e del teatro. È un libro che va incontro a chi ama scrivere offrendo la soluzione di problemi concreti. Contiene poca teoria e tanti trucchi, espedienti, idee pratiche.
Chi meglio di una che non sa scrivere per consigliare un buon manuale di scrittura creativa? Eccomi qua a scrivervi due parole su Ricettario di scrittura creativa, che ho trovato incredibilmente interessante già dal titolo: un ricettario non vi rende chef stellatз, non va necessariamente seguito in maniera pedissequa se non avete sotto mano proprio quegli ingredienti o il vostro estro vi suggerisce qualche modifica e propone delle ricette replicabili con un po’ di impegno.
Mozzi e Brugnolo hanno scritto un ricettario variegato e per tutti i gusti, soprattutto per chi vuole una panoramica generale di cosa si può combinare con le parole: non solo per scrivere storie, ma anche per giocare con le parole e i loro significati, con quei trucchi che fanno la differenza tra chi scrive bella narrativa e chi scrive il solito libro.
Essendo i due autori italiani, il ricettario prende a piene mani dalla nostra letteratura e dalla nostra lingua (qualunǝ si stupirà se scrivo che Umberto Eco è il più citato?), che è un bene, visto che gran parte dei manuali di scrittura creativi sono pensati per altre lingue e altre letterature. Non che molti elementi non siano comuni, ma – per fare l’esempio più banale – Ricettario di scrittura creativa ha un paio di sezioni dedicate alla poesia, dove la lingua usata fa molta differenza.
Da lettrice mi è parso un ottimo manuale – pardon, ricettario! – molto utile per affinare il proprio occhio critico e capire meglio le tecniche narrative. Posso dirvi che è poco teorico e molto pratico e che mira più ad allenare il vostro occhio su testi esemplari piuttosto che a spiegarvi per filo e per segno come scrivere in un determinato modo.
Sono combattuto, perché da un lato sono molto dubbioso versi questi libri che si propongono di “crackare” la scrittura per fornirti la chiave di tutti i suoi segreti, ma dall’altro è innegabile che la scrittura, come tutta l’arte, ha delle regole basilari che, se ben padroneggiate, sicuramente ti aiutano a realizzare un buon libro. Però il fatto che sia più pratico che teorico mi ispira molto, e anche il fatto che si focalizzi sulla letteratura italiana, che spesso trascuriamo per quella anglofona.
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Lo definirei più una raccolta di esempi virtuosi di scrittura creativa con commento. In realtà, non svela nessun secreto, si limita a farti notare perché un certo testo è così efficace e a proporre esercizi per scrivere testi simili. Per questo è così buono, secondo me.
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