Buon lunedì, prodi seguaci!🛌🏻

In quest’ultimo periodo piove così tanto che ammetto di non dovermi sforzare affatto a stare chiusa in casa: così questo fine settimana mi sono data alla lettura de I movimenti omosessuali di liberazione di Mariasilvia Spolato per la 2021 RHC. Qui sotto trovato un estratto da un’intervista a Anna Koedt, ricavata dal numero zero di Ms -The New Magazine for Women (1972).

Un’altra cosa, il movimento femminista mi aiutò ad attuare il superamento dello schema secondo cui – quantuntuque la mia vita fosse indipendente – dovevo avere un uomo, e che – in qualche modo, non importa cose facessi – mi necessitava il magico elemento dell’approvazione maschile. Senza tenere presente ciò, io non avrei mai permesso a me stessa di innamorarmi di Jenny. In un certo senso sono come una tossicomane che ha dato un calcio alla droga. Ma la cosa più importante è che lei mi piaccia. Infatti, io penso che sia la persona più sana con cui abbia avuto raporti. Vedete, ritengo che noi siamo state fortunate perché ciò accadde spontaneamente e inaspettatamente da ambo le parti, non lo facemmo perché costrette a concretizzare un nostro credo ideologico. Molte femministe incominciano ora, almeno teoricamente, a considerare il fatto che non vi sia una ragione per la quale non si debba amare una donna, ma io penso che un certo genere di esperienze lesbiche che avvengono oggi, possono essere veramente negative. Perché anche se ideologicamente si pensa che possa essere bello, ebbene, questa è una posizione politica, essere in grado di amare qualcuno è anche un fatto privato e personale e sebbene si riescano a rimuovere le barriere politiche, rimane ancora da trovare la persona che si adatti particolarmente a noi. Non credo che le donne che incominciano a pensare al lesbismo, debbano iniziare un rapporto con qualuno finché non siano veramente attratte da una donna particolare.

Ciò include il rifiuto di essere sedotte da lesbiche che giocano il ruolo della seduzione maschile e vi dicono «tu non ami le donne» oppure «tu stai opprimendoci», se non ti infili nel letto con loro. È terribile tentare di sedurre qualcuno sul piano ideologico.

Edito dalla casa editrice Samonà e Savelli nel 1972, I movimenti omosessuali di liberazione di Mariasilvia Spolato rappresentò una pietra miliare per il neonato movimento omosessuale. L’autrice raccolse nel volume documenti e interviste dei movimenti di liberazione sessuale di quegli anni, con l’intento non solo di narrare ma anche di creare connessioni tra le differenti realtà rivoluzionarie. Dal Gay Liberation Front statunitense al FHAR francese, passando per i collettivi universitari e l’appoggio politico delle Pantere Nere, fino ad arrivare al Fuori! italiano e alla contestazione di Sanremo del 1972.
Questa nuova edizione si configura come un contributo necessario per interrogarci oggi, a cinquant’anni dalla rivolta di Stonewall, sullo stato dell’arte del movimento lgbitq italiano.