“Va’, metti una sentinella” è ambientato a metà degli anni Cinquanta e presenta molti personaggi de “Il buio della siepe” vent’anni dopo. Scout (Jean Louise Finch) torna a Maycomb da New York per andare a trovare Atticus. Cercando di comprendere l’atteggiamento del padre nei confronti della società e i suoi stessi sentimenti verso il posto dove è nata e dove ha passato l’infanzia, Scout è costretta ad affrontare difficili questioni personali e politiche. Esaminando come i personaggi de “Il buio oltre il siepe” cambiano di fronte agli eventi turbolenti che caratterizzano l’America in trasformazione della metà degli anni Cinquanta, “Va’, metti una sentinella” getta una nuova affascinante luce sul classico di Harper Lee. Scritto a metà degli anni Cinquante, “Va’, metti una sentinella” è il romanzo che Harper Lee aveva proposto al suo editore prima de “Il buio oltre la siepe”. Lo si dava per disperso, ma è stato ritrovato in una cassetta di sicurezza nel 2014. “Va’, metti una sentinella” è un grande romanzo a sè stante, ma anche un testo dove i lettori potranno scoprire cosa è successo ai loro eroi vent’anni dopo, in un’America diversa, attraversata da brusche trasformazioni politiche.

Inizierò questa recensione in maniera piuttosto insolita: sono molto dispiaciuta di aver letto questo libro, non tanto perché non mi è piaciuto granché, ma perché mi ha reso davvero dubbiosa sul fatto che una scrittrice come Harper Lee abbia dato il suo consenso alla pubblicazione di Va’, metti una sentinella.

Il punto è che sembra una bozza e non un romanzo finito. È incoerente, logicamente molto debole, noioso a morte nella prima metà, non c’è una vera e propria trama – o anche solo una strada da percorrere in compagnia della scrittrice – e alcuni brevissimi paragrafi formati da una sola proposizione sembrano semplici appunti.

Ho capito la storia – e le tesi – che Lee voleva raccontare, ma penso che anche l’editor meno capace si sarebbe resu conto che questa storia non sta in piedi. Ci sono delle parti notevoli e che danno l’idea del bel romanzo che poteva essere, ma sono completamente abbandonate a loro stesse e lasciate alla deriva in pagine e pagine che non si capisce nemmeno perché sono lì.

Avrei preferito una pubblicazione critica che presentasse Va, metti una sentinella come la bozza informe che è piuttosto che farlo uscire come il seguito de Il buio oltre la siepe.