Buon martedì, prodi seguaci.
Sembra che quest’anno non riesca ad allontanarmi troppo dai racconti dello sterminio portato avanti nei campi di concentramento. Ho letto più libri del solito, visto documentari, guardato decine di foto pubblicate sul profilo Twitter dell’Auschwitz Memorial (che vi consiglio di seguire): mai come in questo periodo ho sentito il bisogno di ricordare per rimanere connessa all’umanità.


Che cosa significava finire nella “lista di Schindler”? Chi era in realtà Oskar Schindler, giovane industriale tedesco cattolico e corteggiatore di belle donne? Basandosi anche sulle testimonianze di quanti lo conobbero, Keneally ricostruisce la vita straordinaria di questo personaggio ambiguo e contraddittorio. Ritenuto da molti un collaborazionista, Schindler sottrasse uomini, donne e bambini ebrei allo sterminio nazista, trasferendoli dai lager ai suoi campi di lavoro in Polonia e in Cecoslovacchia, dove si produceva materiale bellico. Così, fornendo armi al governo tedesco e versando enormi somme di denaro, Schindler salvò migliaia di persone. Resta però un mistero il motivo che lo spinse a intrprendere quella sua personale lotta al nazismo.

Sono stata molto contenta di questa lettura di gennaio con LiberTiAmo: sebbene avessi visto il film di Spielberg anni e anni fa (talmente tanti da ricordarmelo a malapena, in effetti), non mi ero mai avvicinata al libro.
Sulla storia, niente da dire, naturalmente: Oscar Schindler e sua moglie Emilie figurano tra i Giusti tra le nazioni per aver salvato un migliaio di persone ebree dalla Shoah, usando i loro agganci e le loro risorse, senza risparmiarsi e senza mai rassegnarsi all’orrore e alla crudeltà gratuita.
Sullo stile con il quale Keneally ha raccontato la storia, devo dire che in alcuni punti mi è sembrato meno appassionante, nonostante le vicende narrate siano così significative. Penso di essere rimasta infastidita dal fatto che si tratta di un non-fiction novel, mentre avrei preferito leggere un non-fiction ‘puro’ – per così dire – che nella mia testa sarebbe stato più adatto per questa storia. Giusto nella mia testa, visto che La lista di Schindler ha vinto il Booker Prize nel 1982: deve essere colpa del mio potente amore per la saggistica.




Edek e Mala: un giovane prigioniero politico polacco e una ragazza ebrea bella e vitale s’innamorano nel campo di sterminio di Auschwitz. Mala Zimetbaum ha fascino, carisma, cultura – conosce molte lingue e per questo viene scelta dalle SS come interprete e traduttrice – oltre a essere una donna di grande generosità, di cui dà prova aiutando in ogni modo le compagne di prigionia. Anche Edek, Edward Galin´ski, è una persona fuori dall’ordinario: tra i primissimi deportati di Auschwitz-Birkenau, incarcerato meno di due mesi dopo l’apertura del lager voluto da Heinrich Himmler, Edek ha visto nascere e crescere la macchina del genocidio ma non si dà mai per vinto.
Nel 1944, sebbene il Terzo Reich si avvicini alla sconfitta, nei campi di sterminio il massacro continua a pieno ritmo. Il 24 giugno, Mala e Edek riescono a fuggire grazie a un travestimento: comprando l’aiuto di un ufficiale nazista Edek recupera un’uniforme da SS e, con Mala vestita da prigioniero, esce dal campo esibendo un permesso falso. Purtroppo il loro sogno di libertà naufragherà presto: ricatturati sul confine polacco, in circostanze ancora oggi non del tutto chiare, Edek e Mala vanno incontro con coraggio al loro destino.
Una favola «senza lieto fine, come talvolta accade alle favole vere». Una storia d’amore dai contorni leggendari, inspiegabilmente e ingiustamente dimenticata, che la giornalista Francesca Paci ricostruisce per la prima volta in tutti i suoi aspetti grazie a fonti attinte dall’archivio del museo statale di Auschwitz, documenti dell’epoca e testimonianze dirette dei pochi sopravvissuti.

Lo so, a giudicare dalla copertina e dal titolo tutto quello che viene da pensare su questo libro è: ma che è ‘sta cafonata? Dà proprio l’impressione di un libro che intende sfruttare la tragedia di Auschwitz per venderci una storiella d’amore.
E invece.
Un amore ad Auschwitz racconta la storia di Mala Zimetbaum, che cita anche Primo Levi ne I sommersi e i salvati, una donna ebrea che riuscì a entrare nelle grazie delle sorveglianti di Auschwitz Maria Mandel e Margot Dreschel e a salvare la vita di numerose persone fornendo loro consigli, cibo, abiti, farmaci o un lavoro meno oneroso quando le loro forze venivano meno. Tutto questo essendo lei stessa una prigioniera.
Paci ci racconta questa storia sottolineando quanto sia poco conosciuta al pubblico, sebbene numerosissime persone sopravvissute parlassero di lei come di una benefattrice che, sebbene avesse numerosi privilegi all’interno del campo, non suscitava alcun odio o invidia perché usava ogni suo potere per migliorare o addirittura salvare la vita di chi poteva.
La sua vita al campo finì per intrecciarsi a quella di Edek Galiński, che faceva parte della resistenza e che poteva muoversi con una certa libertà perché lavorava come meccanico al campo femminile ed era un detenuto politico non ebreo.
Vi consiglio vivamente di recuperare questa storia, che purtroppo non ha un lieto fine, ma contiene tanta speranza in luogo dove siamo abituatu a non vederne mai nessuna.



Ditemi cosa ne pensate: conoscevate il libro di Kenealli o solo il film di Schindler? Sapevate della storia di Mala ed Edek?
A presto!
Ho visto il film della lista di Schindler ormai anni fa. Purtroppo ero piccolo e mi aveva annoiato essendo ancora acerbo per capire. Mi sa che è giunto il momento di recuperare libro e film!
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Anche a me è venuta voglia di recuperare il film, perché anch’io l’ho visto da piccola e mi ricordo poco e niente!
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Dovrò recuperare “La lista di Schindler”. Ho provato a iniziare “Il secolo infelice”, ma non sono riuscita a concentrarmi abbastanza: credo che rimanderò la lettura e valuterò se leggere prima “Essere senza destino”. Grazie per queste segnalazioni.
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Non ho letto nessuno dei due, ma senza dubbio sono due libri importanti che esigono tutta la nostra attenzione. A volte è dura dover mettere da parte un libro perché non è il suo momento!💚
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