Buon lunedì, prodi seguaci!🚶🏿♀️🚶🏾♀️🚶🏻♀️🚶🏼♀️🚶🏽♀️
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne mi è capitato sotto gli occhi questo passo de Il suo corpo e altre feste di Carmen Maria Machado e l’ho trovato così bello e potente (in effetti, tutto il libro lo è) da volerlo condividere.
«Scappatoia»: Benson compra mille campanelle e stacca il batacchio a tutte. Poi cerca di darli alle ragazzine con le campanelle al posto degli occhi, ma i batacchi non si attaccano. Cerca di disegnarli su un pezzo di carta ma l’inchiostro si scioglie quando lo mette davanti alla faccia delle ragazzine. Le ragazzine si stipano in cucina, sono tantissime, e così luminose che il vicino che spia Benson è seduta nella sua poltroncina di vimini, le mani sulle ginocchia. «Va bene» dice. «Entrate.» E loro entrano. Le entrano dentro, una alla volta, e lei le sente, le ascolta. Usano a turno le sue corde vocali. «Ciao» dice Benson. «Ciao!» dice Benson. «Che bello» dice Benson. «Che facciamo, per prima cosa?» dice Benson. «Un momento» dice Benson. «Io sono ancora io.» «Sì» dice Benson, «ma sei anche legione.» In lontananza, una sirena lacera la notte.

Un libro coraggioso in cui non ci sono limiti di struttura narrativa, lingua e generi letterari. Una donna chiusa in un capanno elenca i suoi amanti (e le sue amanti) mentre fuori un virus scatena l’apocalisse. Un’altra, che ha subito una violenza, si accorge di poter sentire i pensieri degli attori porno. E poi c’è un misterioso nastro verde, che non si può toccare; e ancora una curiosa riscrittura delle prime 12 stagioni di Law & Order. Acclamato come uno dei più attesi e dirompenti esordi letterari degli ultimi anni, definito «un Black Mirror femminista», Il suo corpo e altre feste esplora l’universo femminile queer superando i confini di genere. Carmen Maria Machado mescola horror, fantascienza, realismo magico, erotismo e commedia; il risultato sono otto racconti stranianti e imprevedibili, in cui il corpo della donna e la sua carnalità diventano l’inquietante motore della creazione letteraria.