Buon venerdì, prodi seguaci!⛲

Oggi vi propongo un estratto da Prophecy, il libro della mia amica Licia Righi!💙

Ero seduto al bancone di un bar nel centro di Newport assorto nei miei pensieri: quel ragazzino era tornato alla carica per sconvolgere nuovamente il precario equilibrio della vita di Cassy. Mi toccherà farci due chiacchiere! Forse l’altra sera quando l’avevo buttato fuori casa, non aveva recepito il messaggio; doveva girarle alla larga e lasciarla tranquilla. Mentre meditavo su come sbarazzarmi di lui, il telefono squillò, riportandomi bruscamente nel mondo reale.
“Pronto…”, dissi monocorde.
“Sono io,”
“Era ora. Hai novità?” Chiesi allo stregone.
“Sono sempre più vicini al bersaglio. Sono riuscito a depistarli ma mi servirebbe il tuo aiuto! Farebbe comodo manipolare la mente di alcuni esseri umani per fargli credere che lei sia altrove e abbia un altro aspetto.”
“Nessun problema. Tu dimmi dove e quando, ed io ci sarò.”
“Hai parlato con la ragazza?” Mi chiese con insistenza.
“Non ancora.”
“E cosa stai aspettando? Ha il diritto di conoscere la verità sulla morte della sua famiglia e su quello che le capiterà. Non fare in modo che arrivi all’incontro impreparata. Inoltre per attirare gli altri due ragazzi ci serve il suo aiuto.”
“Perché?” Chiesi finalmente riscuotendomi dai miei pensieri.
“Perché si conoscono ed hanno iniziato a frequentarsi.”
“Dimmi i loro nomi ed indagherò!”
“Non serve! Li sto tenendo d’occhio e ne sono certo.” Rispose facendomi innervosire.
“I nomi o non se ne farà nulla.” Dissi perdendo la pazienza.
“Cloe Bishop e Trevor Kingsbury.” Rispose stizzito; non era un uomo di molte parole, dovevo dargliene atto ma se voleva la mia collaborazione, doveva scendere a compromessi.
“Trevor Kingsbury? Interessante.”
“Lo conosci?” Mi chiese con uno strano tono di voce.
“Ronza attorno a Cassy e mi sta facendo perdere la pazienza.”
“Non azzardarti a toccarlo o te ne pentirai”, mi minacciò inferocito.
“Perché così sulla difensiva? Non te lo tocco il tuo protetto, volevo solo divertirmi un po’ e farlo stare al suo posto.”
“Che tu lo voglia o no, loro sono destinati a stare assieme e non puoi far nulla per cambiare il corso degli eventi.” Non so perché ma quella spiegazione non mi convinse per nulla. Avevo come l’impressione che ci fosse dell’altro sotto. Quanto potessi fidarmi di lui?
“Cosa devo fare?” Chiesi per cambiare argomento.
“Parlarle. Se davvero tieni a lei devi dirle tutto e fare in modo che arrivi all’incontro preparata a ciò che la attende perché dovrà aiutare i suoi amici ad accettare un destino che non hanno scelto.”
“Lo farò appena rientro. Dimmi dove ci incontreremo.”
“Ti faccio sapere il prima possibile.” E appena terminata la frase, riagganciò.