Trainees at the Black Dagger Brotherhood’s training center continue to prepare for the war against the Lessening Society, but fighting is the last thing on Axe’s mind. Still plagued with the guilt of his father’s death, the brooding loner finds himself battling an unlikely attraction to Peyton’s enticing, aristocratic cousin, Elise. Elise feels it, too – especially when the two are thrown together in unusual circumstances, and she must decide whether she can trust Axe as she uncovers the mystery surrounding her sister’s death.
Meanwhile, Mary and Rhage are fostering Bitty, a young pretrans orphan, and hope to adopt her… until the appearance of a young male claiming to be Bitty’s blooded uncle threatens to tear the new family apart.
Nel secondo volume della serie spin-off della Confraternita del Pugnale Nero, zia Ward si occupa di Axe, uno dei tirocinanti meno raccomandabili del gruppo, e di Elise, una ragazza con il fuoco nelle vene.
Axe ed Elise mi sono piaciuti un sacco (ma va’? Ward continua a essere la mia droga letteraria preferita): ho apprezzato che, nonostante la potente attrazione iniziale, si spenda tempo a sottolineare come costruire una relazione richieda più di un’ottima intesa sessuale e che (finalmente) certe tematiche femministe siano arrivate anche nei romance.
Il bersaglio di ogni critica in tal senso è sempre quell’ammasso di stronzi che è la glymera, la nobiltà, e mi piace vedere come Ward intrecci il problema della classe sociale con quello del sessismo. Stiamo parlando di un romanzo di puro intrattenimento, quindi non aspettatevi alte perle di critica sociale, ma il solo fatto che temi del genere si trovino in una serie così popolare mi manda in brodo di giuggiole.
Colui che qui impersona l’idea che maschi e femmine sono diversi e quindi il doppio standard è d’obbligo è Peyton: essendo il protagonista del prossimo volume della serie, mi aspetto che evolva il suo pensiero, capendo di essere un coglione. Penso che sarà interessante, anche perché farà coppia con Novo, che spero lo morda (e non in maniera piacevole) se si azzarda a rovesciarle addosso merda sessista.
E adesso parliamo di Rhage, Mary e Bitty. La perfezione, gente: anche se sai che finirà bene perché stai leggendo un romance e non chissà cosa, la loro vicenda mi ha straziato l’anima. Ward è stata immensa nel ribadire quanto il sangue non sia affatto importante nel creare legami familiari e che non c’è niente di inferiore nell’amore che lega genitori e figlia adottiva.
E grazie a Lassiter per il quadretto finale… ti voglio bene, angelo pazzo…