Il nostro è stato il secolo nel quale le donne hanno compiuto un progresso decisivo in tutti i campi della vita pubblica e privata.
Dalle suffragette degli inizi dei secolo fino al movimento femminista degli anni Settanta, la storia delle conquiste femminili è contrassegnata da una serie di successi ma anche da problemi ancora aperti.
Lavoro, istruzione, diritti individuali, parità giuridica, divorzio, contraccezione, aborto: queste le voci di un repertorio di conquiste che hanno mutato il rapporto uomo-donna.
La diversità dello sguardo femminile e femminista sul mondo ha cambiato il modo di guardare ai molteplici aspetti della vita quotidiana e alle relazioni tra i sessi. Ma il modello occidentale, che resta un punto di riferimento per l’emancipazione delle donne, mostra anche i suoi limiti: a quando, infatti, una effettiva parità nel lavoro, nella politica? E quale bilancio si può trarre dalla condizione delle donne in Paesi come la Tunisia, l’India, l’Iran, l’Algeria dove il persistere di tradizioni secolari non cessa di esercitare il suo pesante condizionamento?
Ho davvero apprezzato molto questo libriccino della Giunti sulla storia del femminismo: è pieno di foto e testimonianze interessanti e di certo ne avrete presente lo stile se ve ne sono capitati per le mani. Ho imparato un sacco di cose nel tempo grazie a queste edizioni, dalla mitologia alla filosofia.
Di Annie Goldmann ho apprezzato molto il suo essere sintetica – la storia del femminismo parte dagli albori fino agli anni Novanta del Novecento, a quando risale il testo – e il suo impegno nell’essere obiettiva. Nonostante, infatti, le sue opinioni in merito alle varie correnti del femminismo risultino evidenti, non permette alle sue opinioni di imporsi sui fatti storici.
Questo le permette anche di gettare un occhio critico al movimento femminista, che molto ha fatto, tanto ha ancora da fare e – a detta di Goldmann – ha perso il suo lato naïf, desideroso di ribaltare il mondo come un calzino per instaurare un’utopia che oggi pare davvero tanto lontana.
Tuttavia, noi siamo ancora qua: non abbiamo intenzione di mollare l’osso di quanto abbiamo conquistato e siamo pront* a dare battaglia sui diritti minacciati o ancora da sancire, a fianco di chiunque avrà bisogno del nostro appoggio per la sua lotta. Le persone femministe sono gente tosta: non lasceremo il campo solo perché qualche sessista arruffa il pelo.