In the expanded edition of the first in the Honor series, Above All, Honor introduces single-minded Secret Service Agent Cameron Roberts and the woman she is sworn to protect—Blair Powell, the daughter of the President of the United States. Cam’s duty is her life and the only thing that keeps her from self-destructing under the unbearable weight of her own deep personal tragedy. However, she hasn’t counted on the fact that the beautiful, willful first daughter will do anything in her power to escape the watchful eyes of her protectors, including seducing the agent in charge. Both women struggle with long-hidden secrets and dark passions as they are forced to confront their growing attraction amidst the escalating danger drawing ever closer to Blair.

From the dark shadows of rough trade bars in Greenwich Village to the elite galleries of Soho, each must balance duty with desire and, ultimately, chose between love and honor.


Dato che ho letto da poco un romance di m***a (Sugar Daddy), mi sono detta: non sarà il caso di leggerne uno con una storia d’amore decente e donne normali (leggi: che hanno una volontà propria)? Tanto per riprendermi…

Girellando su Goodreads in cerca di ispirazione, mi sono imbattuta in Above all, honor: sembrava pieno di gente tosta e ipoglicemico, quindi mi sono buttata.

La caduta non è stata del tutto priva di conseguenze spiacevoli: la colpa credo sia principalmente delle protagoniste. Infatti, mi è stato difficile provare simpatia sia per Cam sia per Blair. Cam, che delle due è quella che ho apprezzato di più, è così fredda che fa apparire strano il suo interesse per Blair. Non si capisce bene come e perché sia nata questa attrazione, spuntata fuori dal nulla, e non si sposa bene con la descrizione di Cam, per niente interessata a relazioni sentimentali dopo la morte della sua compagna.

Da parte sua, Blair, invece, mi è sembrata una bambinetta viziata che vuole scappare dagli uomini e dalle donne della sicurezza solo per dimostrare che ne è capace e può cavarsela da sola. Rischiando i posti di lavoro e le carriere degli altri, però. Per questo ho trovato difficile simpatizzare con la sua sfortunata posizione di figlia del presidente degli Stati Uniti, che, oltretutto, deve anche nascondere il suo orientamento sessuale.

Quello che, invece, ho apprezzato in Above all, honor è stato il non partire subito con dichiarazioni d’amore assoluto (e neanche relativo, in effetti…): il che mi fa ben sperare per i libri successivi della serie. Mi anche sperare che questa caratterizzazione così poco simpatica abbia a che fare con la SiPriLi (Sindrome da Primo Libro) e che la Radclyffe si sia riservata il meglio per i libri successivi. È una serie così amata che spero proprio sia così…

3 stars smaller