Copertina di Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe: è gialla con due cupcake con ciuffi di panna posizionati al centro, sopra e sotto titolo e autore. Quello in alto ha delle macchie di sangue accanto.

Difficile la vita di Patricia Campbell: il marito è troppo impegnato col lavoro, i figli con le loro vicende, l’anziana suocera ha bisogno di cure costanti per cui Patricia è sempre in ritardo nel suo infinito elenco di faccende domestiche. La sua unica oasi felice è un gruppo di lettura, formato da donne unite dal comune amore per il true crime . Nei loro incontri, invece che di matrimoni, maternità e pettegolezzi, si parla della famiglia Manson. Ma un giorno James Harris, bello e misterioso, viene a vivere nello stesso quartiere di Charleston e si unisce al gruppo. James è un uomo sensibile, colto e fa sentire a Patricia cose che non provava da anni. Eppure c’è qualcosa di strano in lui: non ha un conto in banca, non esce durante il giorno e la suocera di Patricia sostiene di averlo conosciuto da ragazza. Quando i bambini di colore cominciano a scomparire senza che la polizia faccia nulla, in Patricia e nelle amiche si fa strada il sospetto che James sia un serial killer, ma nessuno al di fuori del gruppo ci crede. Sono loro ad aver letto troppi libri di true crime o quello che si aggira nelle loro case è un mostro vero?

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Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe rispolvera l’idea che il vampiro sia un simbolo della mostruosità e della fame incontrollabile del capitalismo: nessun ammontare di successo, denaro e potere sembra mai sufficiente affinché ci si possa fermare e nessun limite sembra davvero insuperabile. Anzi, oltrepassare i limiti è sintomo della propria straordinarietà, no? Se puoi fare qualcosa che nessunə è in grado di fare di sicuro è il segno che le normali regole per te non valgono e che tutto ti può essere perdonato.

Hendrix prende un vampiro così e lo piazza a Mt. Pleasant, nella Carolina del Sud, in uno di quei quartieri dove vivono uomini in carriera sposati a casalinghe annoiate e padri di figliə che studiano per seguire le orme dei genitori. Non passerà molto tempo prima che questi uomini siano sedotti dal fascino del potere e dalla possibilità di far quadrini[1] che il vampiro prospetta loro. Riesce a farsi amare da tuttə tranne che da Patricia Campbell, alla quale a un certo punto scatta un campanello di allarme.

Insieme alle sue amiche del club del libro e grazie alle loro letture in materia di true crime e horror, cercheranno un modo per smascherare il vampiro e cacciarlo dalle loro vite. Ma scopriranno loro malgrado che è più facile a dirsi che a farsi. Il vampiro si è innestato così bene nella loro comunità che sradicarlo significherebbe perdere tanti, tanti soldi, posizione sociale, credibilità e finanche la facciata di persona ben pasciuta che ce l’ha fatta. Difficile trovare alleatə che vogliano rinunciare a tutto questo, specialmente finché a pagarne le conseguenze sono persone ai margini della società.

Guida al trattamento dei vampiri per casalinghe è un libro divertente, macabro e inquietante: peccato che non sia sempre all’altezza dei molti temi che tocca. Alcune parti avrebbero avuto bisogno di un intreccio migliore e forse anche di qualche pagina in più, ma nondimeno ne consiglio la lettura per lasciarvi sedurre dal vampiro più pericoloso che si possa incrociare con questi lumi di luna.

[1] Quadrini: soldi in dialetto fiorentino.

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Valutazione del libro: tre stelline gialle