Buon lunedì, prodi seguaci!🦨

La scelta dei libri da leggere per questo mese è stata influenzata dalla vicenda riguardante Alfredo Cospito, nella quale ə nostrə parlamentari si sono distintə ancora una volta per la consueta pacatezza e conoscenza della questione. Ovviamente non si tratta di libri su Cospito o l’organizzazione al quale appartiene, per la quale ho poca simpatia, ma di testi per approfondire due tematiche relative alla vicenda: il pensiero anarchico e la nonviolenza.

Il primo libro pigliato è Lo sguardo anarchico, dove David Goodway, storico inglese, intervista Colin Ward, uno deə maggiori pensatorə anarchicə dal dopoguerra a oggi (o perlomeno, fino al 2010, anno della sua morte). Non so granché di questo libro (ne ha pubblicato un estratto il blog di Minima&moralia se siete curiosə), l’ho comprato solo perché sembrava interessante.

Con il peculiare sguardo anarchico che gli è proprio, Colin Ward, per oltre mezzo secolo, ha guardato alla società in modo non convenzionale cercando – negli interstizi, nelle crepe, negli spazi lasciati liberi dalle istituzioni – le espressioni altrimenti poco visibili di quell’inesauribile resistenza popolare all’omologazione basata su una creatività solidale e su un uso alternativo dello spazio e delle risorse. Un uso alternativo ai prevalenti modelli gerarchici e burocratici, così come all’assistenzialismo e alla mercificazione. Un uso comunitario e tendenzialmente egualitario e libertario in cui il suo occhio – come racconta in questa intensa conversazione con l’amico Goodway – vede il seme di un’anarchia reale. Un’anarchia cioè che è già, per lo meno potenzialmente, nel fare: non solo nelle cose che vengono fatte ma anche nel modo in cui vengono fatte. Un fare che non risponde più a grandi sogni palingenetici ma a reali bisogni di abitazione, lavoro, gioco, consumo, trasporto…

Il secondo libro è La forza della nonviolenza di Judith Butler, filosofa statunitense famosa per i suoi contributi al femminismo e alla teoria queer, ma che è attiva anche in ambito della filosofia politica. Mi aspetto un testo piuttosto difficile, perché Butler generalmente non scrive per la divulgazione, ma mi incuriosice molto perché mi sembra che nel sentire comune la nonviolenza sia percepita come meno efficace della violenza, eppure siamo qua a parlare di carcere, cosa abbastanza rara in questo Paese, proprio perché un carcerato sta facendo lo sciopero della fame.

Judith Butler definisce le dinamiche psicosociali che determinano il campo di forza della violenza mettendo in luce la mistificazione linguistica e la strumentalizzazione operate dal potere nei suoi confronti. Nel far questo, smonta le posizioni che ammettono, in alcuni casi e con determinate finalità, la violenza come strumento per combattere la violenza stessa e, allo stesso tempo, la concezione per cui la nonviolenza sarebbe una scelta morale individuale caratterizzata dalla passività. Centrale, in quest’analisi, è l’idea che esista una radicata distinzione biopolitica tra vite degne di lutto − dunque meritevoli di essere preservate e difese − e vite dispensabili – per questioni razziali, identitarie, collegate al gender o di altro tipo: in questo senso, la violenza è connessa all’esperienza della disuguaglianza e la nonviolenza non può che essere una pratica collettiva di contestazione delle disuguaglianze, del tutto sganciata da un approccio individualista. Recuperando − analiticamente e criticamente − Foucault, Fanon, Gandhi, Benjamin e, tra gli altri, soprattutto Freud e Klein, Butler delinea cosí un’idea di nonviolenza che, prendendo coscienza e sovvertendo attivamente le forme di aggressività che caratterizzano il sé e i suoi legami sociali, costituisca una tattica politica tutt’altro che passiva, una forza in grado di contrastare la violenza che pervade la società contemporanea senza riprodurne la distruttività, un vincolo etico e politico che sia tutt’uno con le lotte condotte dai movimenti che ogni giorno si battono per l’interdipendenza, l’uguaglianza e la giustizia sociale.

Anche questo piglio è andato: fatemi sapere se avete visto qualcosa di interessante o se avete già letto qualcosa!

A presto!🌈