Buon martedì, prodi seguaci!🎁
Spero che abbiate passato delle belle giornate di festa, o comunque di riposo, e che magari ci sia scappato anche qualche libro sotto l’albero. Io sto faticosamente a meno di duecento pagine dalla fine de L’idiota di Fëdor Dostoevskij e non vedo l’ora di finirlo…
Infatti non c’è nulla di più irritante che essere, per esempio, ricchi, di buona famiglia, dotati di bella presenza, di un’istruzione abbastanza buona, non stupidi, persino di buon carattere e allo stesso tempo non aver nessun talento, nessuna particolarità, neanche qualche stranezza, nessuna idea personale, ed essere decisamente “come tutti gli altri”. Si ha la ricchezza, ma non si è dei Rothschild; la famiglia è perbene ma non si è mai distinta in niente; la presenza è gradevole, ma molto poco espressiva; il grado di istruzione è piuttosto buono, ma non sa come metterlo a frutto; l’intelligenza c’è, ma è priva di ‘idee proprie’; il cuore c’è, ma non conosce magnanimità, e così via, per tutti gli aspetti della vita. Questa gente è la stragrande maggioranza nel mondo e ce n’è persino più di quanta non sembri; la suddetta schiera si divide, come d’altronde tutto il genere umano, in due categorie primarie: della prima fanno parte gli uomini limitati; della seconda quelli “troppo intelligenti”.

Pubblicato a puntate nel 1868 sulla rivista moscovita “Russkij vestnik”, L’idiota fu scritto freneticamente da un Dostoevskij incalzato dai debiti, tormentato dagli attacchi di epilessia, attratto dal canto di sirena della roulette. Eppure, nell’abisso della sua disperazione, il grande scrittore russo ha saputo dare un’opera di grande luminosità, uno di quei libri il cui valore artistico va oltre la qualità letteraria. L’idiota è infatti il romanzo in cui il realismo fantastico di Dostoevskij si misura con l’altissimo obiettivo di dare una rappresentazione artistica dell’uomo assolutamente buono. Un uomo, frammento del Cristo, attorno a cui prende vita quel mondo di tragedie e macchiette che è la Russia dell’Ottocento.
Un capolavoro. Il finale è davvero commovente
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Francamente mi ha suscitato sensazioni contrastanti, ci sto ancora rimuginando su.
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Io sono bloccata da due anni su “I fratelli Karamazov”. Ma prima o poi lo finirò. Dopo aver ricominciato a leggerlo per la terza volta. E prima o poi leggerò anche questo.
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Ho fatto una gran fatica a finire L’idiota, quindi hai tutta la mia solidarietà!💚
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