Buon lunedì, prodi seguaci!🍗

Questo fine settimana speravo di leggere con in sottofondo il rumore di una pioggia tranquilla, invece non ha piovuto quasi per niente. Una vera delusione. Però ho letto lo stesso e ho iniziato The Help di Kathryn Stockett e devo dire che sento la mancanza di Viola Davis e Octavia Spencer.

Sulla strada del ritorno non guardo le grandi case bianche che passano davanti al finestrino. Non parlo con le mie amiche cameriere. Penso alla piccolina che per colpa mia si è presa una sculacciata. La vedo che ascolta Miss Leefolt che le dice che io sono sporca, malata.

L’autobus accelera lungo State Street. Sul ponte Woodrow Wilson stringo i denti così forte che quasi me li rompo. Sento crescere dentro di me quel seme amaro, quello piantato dopo che è morto Treelore. Ho voglia di gridare così forte che la piccolina riesca a sentirmi che sporco non è un colore, che le malattie non sono la parte nera della città. Voglio che non venga il giorno – e viene sempre nella vita di un bianco – in cui comincerà a pensare che quelli di colore non sono bravi come i bianchi.

Giriamo in Farish Street e io mi alzo perché siamo quasi alla mia fermata. Prego che non sia stato quello il momento. Prego di avere ancora tempo.

È l’estate del 1962 quando Eugenia “Skeeter” Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l’università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l’altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all’amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Kathryn Stockett racconta personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore.