
Charlie non avrebbe mai pensato che Nick potesse ricambiare il suo sentimento, ma ora sono ufficialmente fidanzati, e Nick ha anche trovato il coraggio di dirlo a sua madre. Ma ora deve dirlo anche agli altri; e la vita non è sempre semplice, anche se hai accanto qualcuno che ti ama.
Essendo quello centrale della serie, questo terzo volume è un libro di transizione: non succede niente di eclatante, ma pone le basi per gli eventi che accadranno nel quarto volume – e non saranno niente di bello, perché iniziamo a vedere Charlie avere dei serie problemi di salute mentale e sprofondare nell’anoressia. Già nei precedenti volumi avevamo avuto sentore del fatto che Charlie non avesse un rapporto sano con il cibo, ma adesso la situazione sta davvero precipitando.
Evidentemente, nonostante le cose stiano andando tutto sommato bene per lui, il bullismo subito in passato e lo stress che il coming out di Nick prima e il loro coming out come coppia poi stanno iniziando a chiedere il conto a Charlie, che è un ragazzo che tende un po’ troppo a soprassedere su qualsiasi cosa brutta gli accada, senza davvero prendersi il tempo per elaborare. Quindi adesso sono qui ad attendere che il quarto volume mi investa con la potenza di un treno merci in transito.
Per il resto, il volume terzo ci mostra tutta la follia di un gruppo di adolescenti in gita: esce tutto l’entusiasmo e tutta la tensione di essere insieme in un contesto diverso da quello dell’edificio scolastico. infatti, succedono una marea di cose – compresa Darcy che riesce davvero a procurarsi dell’alcol. È anche il contesto ideale per continuare a esplorare il tema del coming out, che infatti va avanti, con reazioni alterne. C’è pure il momento del maledetto gioco della bottiglia, che credo sia stato inventato da un tizio allocisetero molto estroverso e senza un problema relazionale al mondo, altrimenti non mi spiego come sia potuto venire alla luce.
Poi adoro il fatto che in questo genere di storie i personaggi positivi siano tutti LGBTQIA+ o alleati – ma con uno sbilanciamento significativo a favore dei primi: nemmeno il corpo docente si salva e devo ammettere che ho trovato adorabili il prof. Ajayi e il prof. Farouk, che sembravano il professore zerbino e il professore carabiniere, e invece sotto, sotto entrambi volevano solo sopravvivere alla gita tutti interi e riportare a casa la scolaresca sana e salva. Cosa che, adesso che sono cresciuta, mi sembra davvero un’impresa titanica (anche se nella mia gita a Parigi, un insegnante fu inavvertitamente lasciato all’Autogrill e dovemmo tornare indietro a recuperarlo: ogni volta che risalivamo sull’autobus, l’altro professore ci chiedeva sempre sottovoce se il prof. X era con noi). Un ringraziamento a tuttз lз insegnanti che ci hanno tenutз a bada durante le gite (e magari hanno chiuso un occhio quando ci illudevamo di aver eluso la loro sorveglianza)!
Anche io ho ripensato alla mia gita di quinta superiore (tra l’altro anche io a Parigi; credo che sia una tappa obbligata!), quando non ho dormito una sola notte nella mia stanza. Diciamo che la sicurezza non era il nostro primo pensiero, e i nostri prof si sono presi una responsabilità enorme; da insegnante non ho ancora avuto il piacere di ricambiare, ma so che prima o poi mi toccherà e già tremo!
La svolta sull’anoressia di Charlie non l’avevo vista arrivare, o comunque non immaginavo che potesse diventare un tema centrale nel fumetto. La cosa che mi ha fatto immensamente piacere è che anche questo tema è stato affrontato con la stessa sensibilità e la stessa accortezza del coming out di Nick, per cui Oseman è davvero una scrittrice speciale.
Quello che non mi ha convinto molto, invece, sono proprio i prof: capisco la volontà di inserire una rappresentazione più ampia possibile e la apprezzo, però mi sono sembrati un po’ forzati e non ne sentivo la necessità. Le loro pagine sono state quelle che ho scorso più velocemente per tornare subito sui ragazzi. Piuttosto avrei preferito uno spin-off solo su di loro, o altri due personaggi equivalenti che si trovano a fare coming out in età adulta.
"Mi piace"Piace a 2 people
Nella stessa gita a Parigi scappammo in massa per andare in discoteca cosa che ci era stata vietata, ma poi ci lasciarono fare confidando nel fatto che non avremmo fatto niente di illegale. O pericoloso. O entrambe le cose. Ti sono nel cuore al pensiero che dovrai accompagnare una classe in gita!
Diciamo che non appena è uscito il problema, mi sono venute in mente le volte in cui Charlie aveva rifiutato il cibo, tipo al cinema quando c’era Harry. Ho fatto due più due e ho pensato: wow, Oseman, hai preparato proprio tutto per tempo.
Oddio, non sono sicura che sia una questione di rappresentazione, quanto del fatto che in queste storie ci si lascia prendere la mano e tuttз diventano LGBTQIA+. Io lo trovo molto divertente, una sorta di protesta nei confronti dei libri dove sono tuttз rigorosamente allocisetero, però capisco che possa dare fastidio e incrinare la sospensione dell’incredulità.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ma allora c’è un accordo segreto tra i governo italiano e la città di Parigi, anche la mia classe in quinta andò a Parigi, così come quella di mio fratello che era in un altro istituto! Non sono complottista, MA xD
Comunque in questo volume Darcy mi ha fatto sbellicare. È forse il mio personaggio preferito di tutta la serie.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ahahahah, oddio, è una coincidenza troppo strana!🤣
Darcy ha bisogno di un suo spin-off – e voglio sapere come ha reperito l’alcol in gita! E perché una volta è svenuta in piscina con trenta gradi e un cappuccio in testa!🤣
"Mi piace"Piace a 1 persona