Buon venerdì, prodi seguaci!🐌
Come ampiamente previsto all’inizio di aprile, adesso sono rimasta indietro con la sfida: ma poco male, la sto prendendo con così tanta filosofia che sono pronta ad aggiungere un altro mattone alla sfida. Tiè!
Ecco quindi che per la task 9, che stabilisce di leggere il libro che è da più tempo nella tua TBR (alias, la lista dei libri da leggere), mi sono affidata ai miei To-read di Goodreads e il vincitore è L’idiota di Fëdor Dostoevskij. Lo so, lo so, non il miglior momento storico per leggere letteratura russa, ma da queste parti ce l’abbiamo con chi scatena le guerre e ci ingrassa, non con intere popolazioni e la loro cultura.

Pubblicato a puntate nel 1868 sulla rivista moscovita “Russkij vestnik”, L’idiota fu scritto freneticamente da un Dostoevskij incalzato dai debiti, tormentato dagli attacchi di epilessia, attratto dal canto di sirena della roulette. Eppure, nell’abisso della sua disperazione, il grande scrittore russo ha saputo dare un’opera di grande luminosità, uno di quei libri il cui valore artistico va oltre la qualità letteraria. L’idiota è infatti il romanzo in cui il realismo fantastico di Dostoevskij si misura con l’altissimo obiettivo di dare una rappresentazione artistica dell’uomo assolutamente buono. Un uomo, frammento del Cristo, attorno a cui prende vita quel mondo di tragedie e macchiette che è la Russia dell’Ottocento.
La task 13, invece, chiede di leggere una storia d’avventura scritta da un*autorǝ razziolizzatǝ e sfogliando la mia TBR, dato che ero già lì per Dostoevskij, è uscito fuori Le avventure di Washington Black di Esi Edugyan, della quale ho già letto Questo suono è una leggenda, che non mi aveva colpito particolarmente, ma abbastanza da voler leggere qualcos’altro di questa autrice.

George Washington Black, detto Wash, è uno schiavo di undici anni in una piantagione di canna da zucchero delle Barbados. Wash è terrorizzato dalla scelta del suo padrone di cederlo al fratello come servitore. Con sua sorpresa, tuttavia, l’eccentrico Christopher Wilde risulta essere un naturalista, un esploratore, un inventore e, soprattutto, un abolizionista. Presto Wash viene introdotto in un mondo di bizzarre invenzioni, in cui una macchina volante può trasportare un uomo attraverso il cielo, dove un ragazzo nato in catene può abbracciare una vita di dignità e libertà e dove due persone, separate da classi sociali distinte, possono vedersi solo come esseri umani. Ma quando un uomo viene ucciso e viene messa una taglia sulla testa di Wash, Christopher e Wash devono abbandonare tutto. Quello che segue è il loro volo lungo la costa orientale dell’America e, infine, verso un remoto avamposto nell’Artico. Presto la fuga spingerà Wash ancora più lontano, alla ricerca del suo vero sé. Dai campi di canna da zucchero dei Caraibi al lontano Nord, dai primi acquari di Londra agli inquietanti deserti del Marocco, La storia di Washington Black racconta una faccenda di tradimento, amore e redenzione, ponendo una domanda universale: qual è la vera libertà?
E questo è quanto: direi abbastanza per rimanere ancora più indietro nella sfida!😅 Voi che mi raccontate? Cosa fate in questi giorni grigi e piovosi?
A presto!🎨
In realtà, credo che sia un ottimo momento per leggere letteratura russa (mi piacerebbe mettere le mani su qualche romanzo o saggio contemporaneo): la cultura è un modo per entrare in contatto con le altre persone, per capire e cercare di costruire la pace anche in tempi in cui la pace sembra un’utopia irrealizzabile. Detto questo, L’idiota è un gran libro e aspetto il tuo parere <3.
P.S. In tempi così schifosi, mi sono rivolta al mio caro vecchio Will (William Shakespeare).
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Ho visto girare molto i lavori di Anna Politkovskaja, soprattutto “La Russia di Putin”, oltre a vari numeri di Limes. Con la saggistica bisogna fare un po’ di attenzione perché inevitabilmente questi eventi portano una valanga di libri che mirano a fare cassa, ma scritti da gente che probabilmente ne sa meno di chi legge. Per questo genere di cose ti consiglio di sbirciare nei percorsi di lettura di Book Republic, dove ho trovato in passato degli ottimi spunti.
In effetti mi aspetto una gran lettura da L’idiota: mi sembra quasi impossibile aver letto solo Le notti bianche di Dostoevskij, sono contenta che la RHC mi abbia dato la spintarella necessaria a leggerlo altro di suo.
PS: in questi tempi schifosi io sono andata a “chiedere” da Spinelli e Rossi e al loro Manifesto di Ventotene. Se loro sono riusciti a pensare a un modo per costruire la pace duratura nel mezzo dello sfacelo della Seconda Guerra Mondiale, possiamo farlo anche oggi.
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Guarda anche io pensavo a Anna Politkovskaja e non tanto a nuove uscite quanto a libri “pre-guerra” 😅. Ieri ho visto un bella intervista all’autore di “Punto di fuga”. Grazie mille per la dritta su Book Republic!
Il problema è che mi sembra che quasi nessunə voglia pensare a come costruire una pace duratura… Ben vengano quindi post come quello che hai dedicato al “Manifesto di Ventotene”.
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No, mi sembra che la guerra al memento sia l’unica opzione. È vero che non sappiamo se ci siano effettivamente degli spiragli e cosa stia uscendo dalla diplomazia, ma la situazione non sembra incoraggiante, purtroppo.
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La penso proprio come Il verbo leggere: in un momento in cui la Russia è tornata a essere il nemico da sconfiggere è importantissimo valorizzare quanto di bello, di poetico e di profondo è riuscita a regalare al mondo nel corso del tempo, che sia nella letteratura, nella musica o in qualsiasi altra arte. Di Dostoevskij ho letto solo Delitto e Castigo e Le Notti Bianche, ed entrambi mi hanno sorpreso perché, contrariamente a quanto mi aspettassi e alla fama che la letteratura russa ha, li ho trovati leggibilissimi; impegnativi, certo, ma non mi hanno mai annoiato o stancato durante la lettura.
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Sì, mi aspetto un romanzo abbastanza scorrevole, nonostante la mole. Un po’ come i romanzi di Tolstoj: molta massa, ma che si legge che è un piacere.
Purtroppo tra le brutture della guerra c’è anche il creare fratture difficilmente sanabili tra i popoli. Questa nuova guerra non finirà mai abbastanza in fretta,
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Tolstoj mi ha sempre spaventato proprio per la mole dei suoi libri, sebbene Guerra e Pace e Anna Karenina siano tra i classici che più mi incuriosiscono.
Dopo i due anni di Covid la guerra sta continuando a tirare fuori il peggio dalle persone; per fortuna mi sono tolto da Facebook, non oso immaginare cosa stia girando lì sopra da Febbraio.
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Noooo, vai tranquillo, Tolstoj scorre alla grande, saprai di avere un mattone tra le mani solo perché dopo un po’ ti faranno male i polsi!😂
Sono ancora su Fb, ma ho disattivato le notifiche: certe cose preferisco non saperle…
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“L’Idiota” merita: ai tempi, avevo avuto giusto qualche problema con i patronimici, ma Dostoevskij è un narratore di prima classe. Consiglio di “abbinare” la lettura a “Bagliori a San Pietroburgo” vera e propria celebrazione di “quanto di bello, di poetico e di profondo” la Russia ha regalato al mondo.
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Ne terrò conto, grazie della dritta!💙
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Grazie mille, lo cercherò!
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