
Although the consciousness of death is, in most cultures, very much a part of life, this is perhaps nowhere more true than in Japan, where the approach of death has given rise to a centuries-old tradition of writing jisei, or the “death poem.” Such a poem is often written in the very last moments of the poet’s life.
Hundreds of Japanese death poems, many with a commentary describing the circumstances of the poet’s death, have been translated into English here, the vast majority of them for the first time. Yoel Hoffmann explores the attitudes and customs surrounding death in historical and present-day Japan and gives examples of how these have been reflected in the nation’s literature in general. The development of writing jisei is then examined—from the longing poems of the early nobility and the more “masculine” verses of the samurai to the satirical death poems of later centuries.
Zen Buddhist ideas about death are also described as a preface to the collection of Chinese death poems by Zen monks that are also included. Finally, the last section contains three hundred twenty haiku, some of which have never been assembled before, in English translation and romanized in Japanese.
2022 RHC, Task 12: Leggi un’intera raccolta di poesie
Innanzi tutto devo scrivere che mi è piaciuta molto questa edizione: la raccolta viene introdotta da una lunga introduzione volta a contestualizzare le poesie che si andranno a leggere. Quindi, oltre alla presentazione della poesia giapponese, dei tanka e degli haiku, abbiamo la storia culturale della morte in Giappone e come questa si sia intrecciata con la poesia, dando vita a una pratica letteraria particolare, quella dell’ultima poesia scritta prima di morire – jisei in giapponese.
Inoltre, quasi ogni componimento è accompagnato da una breve spiegazione che ne chiarisce alcuni punti, fornendo le informazioni necessarie sulla vita dell’autorǝ, oppure sul contesto storico-culturale, o ancora sui giochi di parole e le figure retoriche utilizzate. Senza tutte queste informazioni, probabilmente sarei qui a scrivere una roba tipo Sì, carine, ma non mi hanno detto granché perché non avrei capito quasi nulla.
Per il resto, Japanese Death Poems offre un ampio campionario dei molti modi possibili di affrontare la morte: da quelli più religiosi (una sezione della raccolta è dedicata interamente ai jisei dellз monacз zen) a quelli più terreni; da quelli più sereni a quelli più prosaici (della serie, la morte è morte anche se scrivo un bel jisei). Si ha la sensazione di visitare un cimitero monumentale e di leggere una serie di epitaffi. Non la più allegra delle letture, ma nemmeno così deprimente come si potrebbe pensare.
In generale, l’ho trovata rassicurante: essendo un’esperienza tendenzialmente sgradevole che dobbiamo fare tuttз, ho trovato confortante leggere di tutte queste persone che hanno condiviso con tuttз noi il loro dispiacere di lasciare il mondo e/o la loro serenità di farlo dopo aver vissuto (e non necessariamente una vita ideale, ma una vita normale, con i suoi alti e bassi).
Adoro questa tematica e il modo in cui viene affrontata. Grazie mille per il consiglio!
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Ed eccomi in mega ritardo!😅 L’edizione è davvero fatta molto bene e permette di capire bene i testi presentati anche senza alcuna preparazione pregressa.
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Nessun problema! Tra le altre cose io dovrei recuperare tantissimi tuoi articoli.
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Oh be’, tranquillo, tanto stanno lì e non scappano!🧡 Te lo dice una che legge tuttз con diversi giorni di ritardo!😅
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