How the Feminist Five and the rise of China’s feminist movement threatens China’s authoritarian government
On the eve of International Women’s Day in 2015, the Chinese government arrested five feminist activists and jailed them for 37 days. The Feminist Five became a global cause célèbre, with Hillary Clinton speaking out on their behalf, and activists inundating social media with #FreetheFive messages. But the Feminist Five are only symbols of a much larger feminist movement of civil rights lawyers, labor activists, performance artists and online warriors that is prompting an unprecedented awakening among China’s urban, educated women. In Betraying Big Brother, journalist and scholar Leta Hong Fincher argues that the popular, broad-based movement poses the greatest threat to China’s authoritarian regime today.
Through interviews with the Feminist Five and other leading Chinese activists, Hong Fincher illuminates both the challenges they face and their “joy of betraying Big Brother,” as Wei Tingting—one of the Feminist Five—wrote of the defiance she felt during her detention. Tracing the rise of a new feminist consciousness through online campaigns resembling #MeToo, and describing how the Communist regime has suppressed the history of its own feminist struggles, Betraying Big Brother is a story of how the movement against patriarchy could reconfigure China and the world.

Probabilmente pochi Paesi al mondo ci rendono spaesatз come la Cina: non solo per le diversità culturali, ma anche perché le notizie che abbiamo su cosa accada entro i suoi confini sono frammentate e contaminate da una pesante propaganda. Il Great Firewall è ancora lì a censurare contenuti sgraditi al governo cinese.

Per cui è probabile che la triste vicenda di Peng Shuai, la tennista cinese scomparsa dopo aver accusato l’ex vicepremier Zhang Gaoli, a molte persone sia risultata strana e pure eccessiva: in fin dei conti l’accusa riguardava sì un politico molto potente, ma è anche vero che si tratta di un uomo ritiratosi dalla vita politica. E poi Peng è una tennista, non agitatrice politica: era davvero necessario farla addirittura sparire e mettere su questo teatrino di smentite che non convince nessunǝ?

Betraying Big Brother racconta di come, dopo aver beneficiato dall’appoggio delle donne per raggiungere il potere, il Partito Comunista Cinese abbia non solo abbandonato l’idea dell’uguaglianza di genere, ma persegua attivamente da anni le attiviste femministe, ostacolando le loro attività, arrestandole e detenendole in condizione disumane e ponendole perennemente sotto sorveglianza. In particolare, Fincher racconta le storie delle Feminist Five, cinque attiviste femministe (Li Maizi, Wu Rongrong, Zheng Churan, Wei Tingting e Wang Man) arrestate nel 2015 per la loro attività di protesta contro le molestie sesssuali sui trasporti pubblici.

Attraverso le loro storie, Fincher ci racconta di come il femminismo sia anche in Cina una grave minaccia per i sogni di grandezza di Xi Jinping: le brave donne cinesi devono sposarsi e fare figliз, che la popolazione invecchia e l’economia ha bisogno di manodopera fresca. Non importa se i mariti, schiacciati dall’oppressione statale, tornano a casa e sfogano la loro frustrazione sulle mogli: anzi, meglio, così si sentiranno rassicurati dal fatto che nella scala sociale ci sarà sempre una donna più in basso di loro. L’istruzione femminile è solo un segno di distizione di una buona madre, che così sarà in grado di trasmettere un’educazione migliore allз figliз: sia mai che diventi forza lavoro e tolga il posto a un uomo.

In questo scenario, non è strano che un articolo che affermava che i membri del Partito Comunista avrebbero dovuto avere tre figliз abbia suscitato così tanto scalpore da essere stato ritirato – non si sa mai che la gente inizi a farsi strane idee. Non è nemmeno strano che le femministe cinesi, per quanto possibile, abbiano trovato appoggio nelle loro sorelle di altri Paesi, visto che l’ansia da popolazione che invecchia e da donne testarde che non figliano abbastanza è abbastanza diffusa trattandosi di un trend pressoché mondiale, per non parlare delle molestie e delle violenze sessuali, che sono endemiche (quasi) ovunque.

Ecco, per capire la Cina, oltre a i libri di politica ed economia che ultimamente ho visto fioccare nelle varie CE, darei un occhiata anche a questo: sapere come stanno le donne e le minoranze è sempre un buon indicatore per capire un Paese.