Buon giovedì, prodi seguaci!❄️

Prima di iniziare a scribacchiare di questo anime, vi volevo segnalare il crowdfunding lanciato dalla Libreria Antigone di Milano, che il 26 giugno, in occasione del Pride, ha subito il furto dei loro incassi. Se vi va di fare una donazione e potete farlo, trovate tutte le informazioni sul loro post Facebook qua sotto (e se poi volete comprare un libro da loro, potete farlo anche a distanza tramite il loro sito o Bookdealer).

Ve l’avevo scritto che di recente mi sono vista un sacco di anime in simulcast, no? Ecco, Those Snow White Notes è un altro di quelli: ha una stagione di dodici episodi e lo trovate su Crunchyroll.

Those Snow White Notes racconta la storia di Setsu Sawamura, un ragazzo di sedici anni e un grande talento nel suonare lo shamisen, strumento musicale a tre corde giapponese, un talento ereditato dal nonno Matsugorō, che, nonostante il suo suono eccezionale, non ha mai fatto parte del jet set dello shamisen, con grande disappunto di sua figlia Umeko. Alla morte di Matsugorō, Setsu si troverà perso e senza più voglia di suonare lo shamisen: così partirà per Tokyo in cerca di se stesso e del suo suono.

Confesso che a questo anime non avrei dato due centesimi e che l’ho iniziato solo perché si parlava di shamisen, che è uno di quegli strumenti musicali che potrei ascoltare affascinata per ore e che si fa sentire già nell’opening, sposandosi alla perfezione con il rock dei Burnout Syndromes (perché lo shamisen sarà pure uno strumento tradizionale, ma sta davvero bene con il rock, Yoshida Brothers docet). Prestatele orecchio e andate ad ascoltarvi lo shamisen su YouTube, vi prometto che ascolterete cose belle!

Quindi, a parte lo shamisen, com’è Those Snow White Notes? Non perfetto, ma sorprendentemente carino. La storia ruota alla crescita di Setsu, che non saprei bene come definire se non puro, ma non in senso morale, piuttosto inteso come una persona vissuta in un ambiente abbastanza protetto da non aver accumulato un gran numero di esperienze o stimoli dalle interazioni sociali.

Setsu

Non che Setsu sia stato recluso contro la sua volontà, tutt’altro: la sua natura introversa e il suo amore per il nonno, cementato dalla passione per lo shamisen, lo hanno fatto stare bene, finché Matsugorō non è morto e l’equilibrio si è spezzato, lasciando Setsu vuoto e senza sapere bene cosa fare. Così, decide di partire per Tokyo, in cerca del suo suono, il suono che a detta di suo nonno gli permetterà di suonare la difficile composizione che Matsugorō aveva perfezionato nel corso dii tutta la sua vita.

Setsu e suo fratello Wakana che suonano insieme

Ovviamente questo famigerato suono di cui è alla ricerca Setsu può essere tradotto come la metafora di tutte le esperienze che il ragazzo dovrà fare per diventare adulto: più volte nel corso delle puntate, infatti, ci viene mostrato come la composizione di Matsugorō, più che il frutto del suo talento, è l’insieme delle esperienze accumulate durante la sua vita, o almeno di tutte quelle che ha ritenuto abbastanza importanti da essere tradotte in musica.

Il club di shamisen: Rai Nagamori, Kaito Yaguchi, Shuri Maeda e Yui Yamazato

Così, per quanto riottoso, Setsu inizia a fare nuove esperienze, conosce persone nuove e finisce in un club di shamisen, che si iscriverà a un torneo tra scuole. Proprio questo torneo segnerà la fine della purezza di Setsu e lo farà in una maniera così forte, che un sacco di gente l’ha trovata decisamente eccessiva. Secondo me, invece, ci sta e rilascia molto bene la tensione accumulata durante le ultime puntate (oltre a contribuire a portare alle stelle l’odio verso Umeko, che è stata davvero tanto stronza).

Umeko, la madre di Setsu

Spero tanto che ci sarà una seconda stagione perché voglio davvero sapere come continuerà il percorso di Setsu e, soprattutto, per sentire ancora suonare lo shamisen!

Voi che mi dite? Conoscete lo shamisen? O avete visto questa serie? Fatemi sapere nei commenti!

A presto!🍙

Fonte immagini: TMDb, Sito ufficiale