Buon lunedì, prodi seguaci!👻
Ebbene, Il Corriere della Sera ha messo in vendita questa collana dedicata alla letteratura giapponese e ho ceduto: buon prezzo, titoli interessanti (magari non tutti, vi lascio al post de I dolori della giovane libraria per fare le vostre valutazioni) e copertine tanto carucce. Quindi questo fine settimana mi ha fatto compagnia Banana Yoshimoto con Il dolce domani: eccovene un estratto.
Vedere i fantasmi è già una stranezza, se poi ti piacciono è ancora peggio.
E se addirittura li trovi rassicuranti è la fine, eppure quando vedevo i suoi tratti così delicati, il corpo minuto, mi dicevo che vivere, come morire e come tutto il resto, non poteva essere poi così male. Questo pensavo ogni mattina, mentre intorno a me la città si svegliava.
E non c’era poi una grande differenza se a trasmettermi quelle sensazioni era una persona viva o morta.
Chi era, perché era lì?
Provavo interesse verso quella figura che, senza appartenere a questo mondo, era immersa nel paesaggio del mio quotidiano.
Sicuramente da un giorno all’altro sarebbe svanita, ma se era in grado di sorridere a quel modo significava che la sua vita non doveva essere stata poi così brutta, e questo pensiero mi era di conforto come nessun altro.
Erano giorni strani, in cui un fantasma mi feriva e un altro mi consolava.
Se le rivolgevo un sorriso lei non mi rispondeva, continuava a fissare me e la strada e a sorridere, indipendentemente da me.
Per lei ero parte del paesaggio, non mi distinguevo né davo a vedere la mia sofferenza: mi mescolavo a tutto il resto, mi confondevo con la strada, e questo mi faceva sentire serena.

Sayoko e Yōichi hanno avuto un incidente, lei è rimasta gravemente ferita, lui invece non c’è più. La loro era una storia bellissima, in cui la scarsa volontà di impegnarsi era compensata da un amore profondo e libero, e senza di lui Sayoko si sente vuota, o forse, come le dice l’amico okinawano Shingaki, deve solo andarsi a riprendere il suo mabui. È proprio la ricerca del mabui, qualcosa che assomiglia molto all’anima e che Sayoko non sa nemmeno se rivuole per davvero, il tema centrale di un romanzo che, con profondità e delicatezza, racconta il dolore e la rinascita di chi è sopravvissuto alla morte di qualcuno che amava. Ambientato fra i templi e gli onsen di Kyōto, Il dolce domani, scritto all’indomani del terremoto e dello tsunami di Fukushima, è il messaggio di speranza che Banana Yoshimoto ha voluto dedicare alle popolazioni colpite.
Non l’ho ancora letta… lo farò presto!
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È un libriccino carino, si legge volentieri!
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La Yoshimoto la leggevo parecchio nei primi ’90. Kitchen, Sonno Profondo, Tsugumi, Lucertola. Poi l’ho un po’ persa di vista, non so di preciso perché visto che il suo stile di scrittura mi è sempre piaciuto. Magari ho solo cambiato genere.
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Io di suo prima avevo letto solo “Moshi moshi”, forse uno dei suoi libri peggiori, quindi non sono andata oltre! 😅 Questo mi è piaciuto, anche se non è indimenticabile, e penso che dovrò proprio approfondire.
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Allora leggi anche Honeymoon, è il suo capolavoro.
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Queste operazioni per me sono pericolosissime, perché poi mi sale la voglia di avere tutta la collana nonostante lo spazio e i soldi siano sempre da tenere sotto controllo. Comunque ho dato un’occhiata a post che hai linkato, e ci sono alcuni titoli che mi interessano, se non altro per ampliare la mia conoscenza di una letteratura di cui ho veramente letto pochissimo!
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Lo so, sono tentazioni terribili!😭 Però se qualche titolo ti interessa, è da prendere in considerazione perché il prezzo è buono.
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Ho preso il primo volume qualche settimana fa. Sono stato fortunato ad aver visto la pubblicità di questa collana su internet, altrimenti l’avrei completamente persa.
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Quello è proprio un affare, visto che l’edizione “originale” Einaudi costa praticamente il doppio.
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