Buon lunedì, prodi seguaci!🌿

Starà arrivando davvero la primavera? Chissà… Nella speranza che la stagione si faccia effettivamente primaverile, vi lascio una citazione da La simboligia delle piante di Carlo Lapucci e Anna Maria Antoni, che nella mia testa è un libro molto primaverile, sebbene le piante descritte – ovviamente – non abbiano tutte a che fare con la primavera.

La pianta scelta è l’erba della paura perché di dà il caso che conosca una di quelle donne un po’ streghe che pratica questo rituale – un po’ diverso, ma immagino che i riti magici seguano la varietà delle ricette locali prima che arrivi qualcunǝ a stabilire la ricetta ufficiale in modo che poi si possa litigare su Twitter su quali siano gli ingredienti giusti.

Vi avverto, il rito funziona solo se avete la robusta convinzione che sarà efficace.

Erba della paura

Virtù nascosta. Per la capacità di guarire i traumi dovuti alla paura, v. sotto.

Panico, v. sotto.

Cuore tremante.

Presenza fantasmi.

Stregonella, Erba strega, Streghina, Stregona, Erba di consumo, Barbonega.

Stachys recta, delle Labiate.

Le Stachys sono erbe annue o perenni, di modesta altezza, con foglie d’un verde accentuato sopra e pallido sotto. Hanno fiori a racemi a forma di spiga di colori bianco, roseo, rosso e violaceo.

È pianta rustica di non grandi dimensioni, che cresce un po’ in tutti i terreni preferendo quelli lavorati e concimati: la palustris ama i fossi e terreni umidi, la glutinosa le zone aride, la marittima gli arenili e le isole.

Una specie viene coltivata per l’uso alimentare dei rizomi sotterranei che dalla fine delle foglie durano tutto il resto dell’anno senza essere rovinati dal gelo.

Con questa pianta vengono usate anche sue congeneri delle labiate, per una diffusa pratica volta a togliere gli effetti della paura, non facilmente riconoscibili tra loro, dette anche queste erbe della paura: Stachys palustris, Stachys annua, Stachys arvensis.

Soprattutto nell’area tosco-emiliana si trova un rituale magico terapeutico al quale si ricorre per preservare chi ha avuto un forte spavento da più infauste conseguenze. Il rituale, eseguito da una guaritrice, detta anche maga o strega, prevede la recita di numerose formule e orazioni che si tramandano di generazione in generazione in linea femminile. Tutto questo si fonda sull’uso della pianta chiamata erba da paura o erba della paura, che viene tagliata e immersa ancora fresca in un recipiente pieno d’acqua. La guaritrice immerge le mani nel liquido e, dalla testa fino ai piedi, recitando varie formule, le passa leggermente sul corpo del malato denudato, che tiene i piedi in un bacile. In questo si raccoglie l’acqua dell’abluzione, la quale diviene nel giro di poco tempo di colore scuro*: si dice allora che la paura è uscita dal corpo e si ha cura di gettare il liquido annerito in un corso d’acqua corrente.

*Le Stachys contengono molti oli essenziali e acido tannico, quest'ultimo forse è causa del fenomeno.

Anello tra la vita minerale e quella animale, tra la materia e l’anima, tra la terra e il cielo, il regno vegetale sembra racchiudere in sé il mistero della vita. Per questo ad alberi, piante, fiori e frutti sono stati attribuiti nei secoli diversi significati a seconda dei popoli e delle culture, delle credenze religiose e delle latitudini geografiche. In questo dizionario, preceduto da un approfondito saggio introduttivo, gli autori raccolgono e analizzano i connotati simbolici delle più importanti piante conosciute, ricordandoci le loro proprietà e la loro importanza nella storia dell’uomo, e arricchendo ogni voce con curiosità e riferimenti alla letteratura e al folklore.