Buon giovedì, prodi seguaci!🖤💚

Continuano i post dedicati all’Aromantic Spectrum Awareness Week e allo Split Attraction Model (SAM): oggi vi scrivo degli attacchi che il SAM ha ricevuto da chi aveva come unico obiettivo quello di spalare merda sulle comunità asessuale e aromantica. Vi ho già raccontato di come in realtà il SAM stesso sia nato per attaccare le comunità asessuale e aromantica, ma oggi ci metteremo gli stivali e faremo un giro nel fango: se non ve la sentite, ci salutiamo qui e ci leggiamo la prossima volta.

Il SAM è accusato di omo/lesbofobia

Quest’accusa deriva dalla convinzione che nelle comunità asessuale e aromantica si intendano gli orientamenti con suffisso -sessuale come indicanti unicamente l’attrazione sessuale e/o il genere verso cui si predilige svolgere attività sessuale.

Si tratta di un’accusa che deriva dalla confusione che crea il SAM tra orientamento e attrazione (come già spiegato ieri): nessuna persona asessuale e/o aromantica penserà che siete dei predatori o delle predatrici sessuali se fate coming out come gay o lesbiche con loro (e per nessuna persona asessuale e/o aromantica intendo la maggior parte, gli/le/lз imbecilli non mancano manco da noi, eh).

L’unico ambito nel quale gli orientamenti con suffisso -sessuale indicano solo l’attrazione sessuale è quello in cui si discute dei vari tipi di attrazione e li si scinde.

Il SAM è pericoloso per le nuove generazioni LGBTQIA+

Quest’accusa deriva dal fatto che, scindere l’attrazione sessuale e quella romantica, constringerebbe lз ragazzз più giovani di stare nell’armadio più a lungo, barricandosi dietro la “scusa” dell’orientamento romantico pur di non affrontare la propria omo/lesbo/bi/queerfobia interiorizzata e costruirsi quindi un’identità sessuale sana.

Non nego che potrebbe accadere – d’altro canto, quante persone si sono identificate come bisessuali prima di ammettere di essere omosessuali? – ma accade anche il contrario. Ci sono molte storie di persone che inizialmente si identificavano come gay/lesbiche/bisessuali e che con il tempo hanno capito di essere omoromantiche/biromantiche asessuali.

Creare un ambiente sano e positivo nel quale esplorare in tutta libertà la proprio identità mi sembra decisamente più importante che gridare al lupo, al lupo.

Il SAM è accusato di bifobia

Questa accusa va trattata con attenzione, perché a seconda dei casi può essere fondata. Magari vi è capitato di leggere o vedere in giro di persone che si definiscono “eterosessuali omoromantiche” o “omosessuali eteroromantiche” e variazioni sul tema. L’accusa di bifobia riguarda il fatto che queste persone rigettino la bisessualità pur essendo bisessuali, in quanto attratte da più di un genere.

Nella mia esperienza, le persone che usano in manera sana il SAM come riportato sopra non hanno problemi a definirsi bisessuali – al limite si presentano solo come bi, lasciando cadere il suffisso – anche perché hanno chiara la questione e sanno benissimo che bisessualità, come orientamento, comunemente già include l’attrazione romantica.

Per quanto riguarda le altre sono abbastanza sicura che possiamo parlare di bifobia interiorizzata, o al più di cattiva informazione riguardo al SAM e alle problematiche che porta con sé. Purtroppo da questo punto di vista il SAM è stato utilizzato acriticamente anche da persone molto in vista sui social e questo ha contribuito ad avvelenare i pozzi.

Un’ultima puntualizzazione sulla questione: essere eterosessuali omoromanticз indica un’attrazione sessuale per il genere opposto e un’attrazione romantica per il proprio stesso genere, ma non dice niente sul genere della persona con la quale potreste fare sesso. Quella è un’altra storia.

Il SAM va bene solo per le persone asessuali e aromantiche

Trovo un po’ bizzarra quest’accusa, visto che il SAM è stato sostanzialmente appioppato alle comunità asessuale e aromantica da persone che non ne fanno parte.

Comunque, molte persone differenziano i tipi di attrazione. Un tipo esempio è quello dell’attrazione estetica (quella persona è davvero molto attraente) e dell’attrazione sessuale (quella persona mi fa sangue). Non sentite la necessità di fare qualcosa al riguardo? Fantastico, vi vogliamo bene lo stesso.

Il SAM fa invadere gli spazi LGBTQIA+ da persone che non sono LGBTQIA+

Di solito questa accusa sfocia in una tirata contro il proliferare delle etichette – pratica accusata di rendere tuttз queer – o in una tirata contro aromanticз e asessuali eteroromanticз, troppo privilegiatз per far parte della comunità LGBTQIA+.

Per quanto riguarda la prima accusa, mi sembra che tutto questo astio nei confronti di molti nuovi termini derivi principalmente – come nel caso dell’accusa di bifobia – dall’uso indiscriminato che se ne finisce per fare su Internet e dal fatto che vengano estrapolati dal loro contesto, che spesso è molto specifico e molto confuso, perché le discussioni avvengono online in decine di forum e blog. Senza buona volontà, spesso è difficile risalire lungo i fili dei ragionamenti.

Per quanto riguarda la seconda accusa, sembra che i racconti delle violenze, delle pressioni sociali a costruire un certo tipo di relazione, degli interessi morbosi che i coming out delle persone asessuali eteroromantiche possono suscitare non esistano. Se siete sordз a quei racconti, di certo non possono convicervi io, qui, in due righe.

Sulle persone aromantiche che sarebbero “sostanzialmente etero” mi viene molto da ridere, perché io sono aromantica e potrei tranquillamente avere una relazione queerplatonica con una donna. Non ricordo che questo fosse incluso nella definizione di eterosessualità, ecco.