Buon venerdì, prodi seguaci.
Oggi vi scrivo di Òlòtūré, film nigeriano del 2019 diretto da Kenneth Gyang e che ho trovato tra i consigli di Africana, la newsletter settimanale di Internazionale dedicata alle notizie dal continente africano (ve la consiglio, l’iscrizione è gratuita). Potete vederlo su Netflix.

Òlòtūré racconta la storia della giornalista omonima che indaga da infiltrata sulla tratta di esseri umani dalla Nigeria all’Europa, finendo in un gruppo di ragazze che, dopo aver pagato 1.200$ ciascuna, finiranno deportate in Italia per fare le sex worker.
Il film è molto interessante perché siamo abituatз a sentire le storie delle vite delle ragazze in Europa, mentre quello che accade prima del loro arrivo è avvolto un po’ nella nebbia. Òlòtūré racconta invece proprio come inizia viaggio e – credetemi – avete bisogno di molto pelo sullo stomaco per vederlo. È un film estremamente violento e, sebbene ritenga che queste storie vadano conosciute, non posso certo biasimarvi se deciderete di passare oltre.

Proprio perché mi è sembrato un film così necessario che ho appreso con costernazione che la compagnia di produzione, EbonyLife, non avrebbe chiesto il permesso esplicito di Tobore Ovuorie, all’inchiesta della quale è ispirato, per realizzare il progetto. Ovuorie ha denuciato che il film non è semplicemente ispirato al suo lavoro, ma che è un vero copincolla della sua esperienza e mi vengono i brividi al pensiero che siano state girate scene riguardo a eventi accaduti veramente e per i quali la giornalista è ancora in terapia per un disturbo post-traumatico da stress, con tutto ciò che ne consegue.
Naturalmente la CEO di EbonyLife, la potentissima Mo Abudu, ha negato tutto: se la sola idea di vedere un film che denuncia la mercificazione delle donne accusato di aver ignorato il consenso della giornalista che ha rischiato la vita e una buona fetta di salute mentale per portare alla luce questa storia vi nausea, vi linko l’articolo originale di Ovuorie.
Fatemi sapere cosa ne pensate, se conoscevate il film o la storia che c’è dietro.
Buon fine settimana!
Vedo che ti stai scatenando con i film delle “altre Hollywood”!
Non conoscevo questo film – che strano… – ma forse non dovrei stupirmi che abbia una storia torbida alle spalle.
Di Nollywood ho visto solo prodotti destinati più al mercato locale e quindi piuttosto lunghi, a basso budget, lenti e, insomma, brutti (però che risate). Dovrei e vorrei effettivamente vedere qualcosa di livello più alto.
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È stato più un caso che altro, ma sì, sono stata in giro, almeno per film! 😅
Peccato per il mancato consenso di Ovuorie perché è un buon film, nonostante non sia perfetto.
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