Buon anno, prodi seguaci!☔
Il 2021 è cominciato con tanta di quella pioggia che non mi è dispiaciuto poi più di tanto rimanermene al calduccio e all’asciutto, a festeggiare sulla mia isola su Animal Crossing… e adesso sono pronta a lanciarmi nella 2021 Read Harder Challenge, con la contentezza di sapere di aver terminato quella dell’anno scorso e di aver scoperto tanti bei nuovi libri!😺
Via!
Si parte con la task 3, che stabilisce di leggere un romanzo non-europeo in traduzione: ho pensato di lanciarmi su L’anarchico di Soth Polin, autore cambogiano di etnia khmer che attualmente risiede negli USA. Polin ha perso diversi familiari nel genocidio cambogiano avvenuto sotto la dittatura di Pol Pot e mi sembra che questo suo romanzo sia più nero della pece. Un romanzo scelto giusto per tirarmi su il morale, insomma.

L’anarchico è il romanzo di culto di Soth Polin, uno dei pochissimi scrittori cambogiani sopravvissuti al periodo dei Khmer rossi. Intrecciando in modo spregiudicato cultura occidentale e orientale – Nietzsche, Freud e buddismo –, autobiografia e finzione, Soth Polin esplora la storia recente della Cambogia, la follia del potere, l’influenza manipolatrice dei media e soprattutto le pulsioni più violente che muovono gli individui e le masse.
L’anarchico si articola in due parti composte a distanza di dodici anni, intervallo di tempo in cui si consuma l’“incubo di fuoco e sangue” della Kampuchea Democratica. La prima racconta la giornata di un intellettuale cambogiano sradicato dalla sua cultura che in un crescendo di sesso e nichilismo culmina in tragedia. La seconda è l’allucinato monologo/confessione che il tassista Virak – un ex giornalista cambogiano rifugiatosi a Parigi dopo aver compiuto una vendetta politica che ha accelerato la rovina del suo paese – rivolge alla passeggera morta nell’incidente stradale da lui provocato.
Un romanzo crudo, corrosivo e provocatorio che ci precipita nel “grande tumulto della Storia, laddove le passioni umane sono esacerbate, incandescenti”.
Per la task 4, invece, bisogna leggere un libro di storia LGBTQ+ e la scelta è ricaduta su I movimenti omosessuali di liberazione di Mariasilvia Spolato. Pubblicato per la prima volta nel 1972, Asterisco Edizioni l’ha riportato in libreria, celebrandolo come un momento importante della storia LGBTQIA+ in Italia e come opportunità di conoscere questa storia per riflettere sulle direzioni future.

Edito dalla casa editrice Samonà e Savelli nel 1972, I movimenti omosessuali di liberazione di Mariasilvia Spolato rappresentò una pietra miliare per il neonato movimento omosessuale. L’autrice raccolse nel volume documenti e interviste dei movimenti di liberazione sessuale di quegli anni, con l’intento non solo di narrare ma anche di creare connessioni tra le differenti realtà rivoluzionarie. Dal Gay Liberation Front statunitense al FHAR francese, passando per i collettivi universitari e l’appoggio politico delle Pantere Nere, fino ad arrivare al Fuori! italiano e alla contestazione di Sanremo del 1972.
Questa nuova edizione si configura come un contributo necessario per interrogarci oggi, a cinquant’anni dalla rivolta di Stonewall, sullo stato dell’arte del movimento lgbitq italiano.
E così inizia un nuovo anno di letture. Voi come ve la passate a letture? Fatemi sapere nei commenti!
A presto!🎄
Aspetto di saperne di più sul libro di Mariasivlia Spolato :).
Io, come da tradizione, inizio con un libro di Iperborea: Per antiche strade. Per ora è presto per sapere cosa mi riserverà…
Buone letture!
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Non mancherò!😉
“Per le antiche strade” incuriosisce me, invece: prima mi ha attirato l’occhio con quella copertina , poi tutte quelle storie legate alle strade mi sembrano veramente affascinanti.
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Per ora non voglio sbilanciarmi troppo. Ti dico solo che l’idea di dedicare un capitolo al calderone di Obelix (l’idea viene effettivamente da un reperto storico) è geniale :).
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Nooooo, adoro! 😍
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