Buon lunedì, prodi seguaci!🌰

La settimana inizia con una citazione da Niente miracoli a ottobre di Oswaldo Reynoso, che mi sembrava appropriato leggere proprio di ottobre!

Come è successo a don Lucho, anche a te domani potrebbero mettere i mobili per strada. Sarà come se ti aprissero la pancia e tirassero fuori, sotto gli occhi di tutti, il tuo intestino: ciò che hai di più intimo. A quel punto, dopo molti anni di lavoro, capirai che non hai mai avuto un pezzettino di terra per vivere, che tutto ciò che hai avuto apparteneva ad altri, che non sei padrone neanche della tua patria. E saranno tutti contro di te: i poveri vedranno soltanto, da lontano, la tua disgrazia; i ricchi diranno che eri un uomo privo di volontà, che non hai avuto l’energia di conquistarti un posto nel tuo paese. E se protesti, le forze dell’ordine ti accuseranno di ribellione e, violente, ti insegneranno i doveri di un buon cittadino. La chiesa ti raccomanderà la pazienza, l’umiltà; i politici ti prometteranno il paradiso in terra in cambio di un voto; i sapienti ti svergogneranno dimostrando che non hai saputo usare la tua intelligenza per fare fortuna; i poeti viziati vedranno le tue cose per strada e canteranno il geranio del tuo vaso rotto o la tua gatta che gioca imbambolata con il sole; gli scrittori puri prenderanno debita nota della tua tragedia e scriveranno un racconto perfetto in cui tu sarai solo un personaggio interessante per i loro artifici verbali. E per i critici dei giornali di don Manuel sarà antiletterario, informale, dialogare con te attraverso questo romanzo, dire che la rivoluzione socialista dipende dall’azione collettiva e consapevole di tutti coloro che, come te, non hanno un pezzettino di terra per vivere nel loro paese.

Alla sua pubblicazione in Perù nel 1965, «Niente miracoli a ottobre» fu al centro di un animato dibattito culturale: una parte della critica lo considerò osceno e offensivo, mentre fu elogiato da autori del calibro di Arguedas e Vargas Llosa.Nel giorno della processione del Signore dei Miracoli, vediamo sfilare tutta Lima: da Don Manuel, ricchissimo e potente banchiere, al suo giovane amante Tito; da Don Lucho, impiegato in cerca di una casa per la famiglia sotto sfratto, a Bety, che aspetta invano un anello di fidanzamento.Una miriade di personaggi danno vita a un ritratto espressionista della metropoli, con lo splendoredei suoi quartieri eleganti e la miseria delle sue periferie: il racconto sociale di Lima e del suo popolo dolente e orgoglioso.Con una prefazione di Mariana Enríquez.