Buon mercoledì, prodi seguaci!🌻
Con un poco elegante ritardo di un mese e mezzo rispondo a questo Sunshine Blogger Award nel quale mi aveva gentilmente taggato Letture da un treno in ritardo: grazie mille, prima o poi arrivo!😂
Le regole
- Ringraziare la persona che ti ha nominato inserendo nel post il link al suo blog
- Rispondere alle domande che ti vengono proposte
- Nominare altri blogger che ti ispirano per i loro contenuti
- Preparare per loro 10 nuove domande
- Includere il logo del contest nel blog post
Le mie risposte
Anche voi avete una strana ossessione per i video di cisti e brufoli che esplodono?
No, ma so che sono video che furoreggiano. Immagino siano esplosioni molto soddisfacenti.
Il successo di programmi come “Uomini&Donne” o “Temptation Island” a cos’è dovuto secondo voi? Sono programmi che veramente intrattengono oppure chi lo guarda spera di imparare qualcosa?
Non ho mai visto Temptation Island e avrò visto due puntate in croce di Uomini&Donne, quindi la mia opinione si basa sulla sabbia, ma da asessuale e aromantica posso dirvi che le persone allosessuali/romantiche in generale adorano disquisire delle proprie e altrui relazioni, amano soffermarsi su ogni parola scambiata e tengono molto a discutere dell’importanza di una vasta gamma di rituali. Quindi penso che siano programmi che intrattengono veramente, oltre a insegnare come è meglio reagire all’evento X nella relazione Y (immagino con conseguenze disastrose, visto che mi è giunta voce di modelli relazionali decisamente tossici).
La comunicazione scientifica è abbastanza efficiente? Quali canali seguite per informarvi du questi argomenti (riviste, siti di agenzie governative, divulgatori con profili social e canali youtube, podcasts…)?
La comunicazione scientifica, soprattutto quella fatta sui grandi quotidiani da giornalistз che solitamente si occupano di altro, è terrificante. Ci sono eccezioni (tipo Il Post), ma bisogna fare attenzione. Poi seguo divulgatori e divulgatrici sui vari social, come Dario Bressanini, Beatrice Mautino, Ruggero Rollini o Eliana Streppa.
Parlando di scrittura, cinema e televisione, insomma prodotti d’arte, qual è il vostro approccio al celeberrimo “Politically Correct” ma soprattutto, esiste veramente? Ci sono parametri ben specifici per definirlo o si tratta solo di sensibilità soggettiva?
Se il politicamente corretto è lì per fare buona rappresentazione di minoranze e contribuire a diffondere una cultura inclusiva e realistica delle variabili umane, per me non ci sono problemi. Non so se questo si possa poi definire politicamente corretto o soltanto il sintomo di una sensibilità culturale che è cambiata.
Se invece il politicamente corretto è lì per urlare guarda come sono bravǝ e progressista, be’, vaffanculo insieme a quellз che si lamentano di non poter più insultare e bullizzare la gente a piacimento.
Una parola che sentite spesso ma di cui puntualmente dimenticate la definizione.
Idiosincrasia. Credo di avere una tara nel cervello che mi impedisce di ricordarmi la definizione di questa parola.
Spreco alimentare. Voi siete sensibili a questa tematica? Adottate dei comportamenti, anche minimi per poterlo ridurre nella vostra vita quotidiana?
Io sono una ragazza di campagna e lo spreco alimentare per me è una vera bestemmia (anche perché quella contro il dio e i santi in Toscana non si conta). Mi manda particolarmente fuori di testa lo spreco del pane, che io mangio anche vecchio di tre giorni e che comunque si presta a innumerevoli ricette di recupero, pure facili, facili.
Brano preferito della OST di un videogioco.
Non se se è il mio preferito, ma al momento ho in testa solo il tema delle battaglie nelle palestre di Pokémon Scudo/Spada.
Qual è la situazione quotidiana che vi causa maggior stress?
Tornare a casa da lavoro e non potermi svaccare per qualche fastidioso motivo.
Ho scoperto che in alcuni uffici in Svezia, hanno una zona relax dove si può giocare con dei cani. Ti aggraderebbe questa idea nel tuo luogo di lavoro?
Non ho un gran feeling con i cani, ma se li sostituissimo con dei gatti, nessun problema.
Cosa ne pensate delle rappresentazioni di disturbi mentali in film, libri e serie TV? Secondo voi sono accurati oppure messi lì per creare qualche momento di compassione a basso costo (magari pure chiamando con un altro nome il disturbo descritto).
Penso che possiamo e dobbiamo fare di meglio: mi vengono in mente ancora troppi prodotti culturali mainstream che hanno deluso le aspettative delle persone con distubi mentali (ma anche neurodiverse).
Le mie domande
- Avete qualche bel consiglio su come rendere più ecosostenibile la vita quotidiana?
- È nato Bookdealer, la prima piattaforma italiana di e-commerce a sostenere attivamente le librerie indipendenti: lo avete provato o lo proverete?
- Quante app per la lettura avete sul telefono (io, troppe)?
- Seguite qualche fumettista interessante (intendo di quellз che pubblicano (parte) dei loro lavori sui social)?
- Come mai lo scontro tra generazioni si sta esacerbando sempre di più?
- Perché la cancelleria risulta così attraente da poter far venire voglia di svaligiare le cartolerie?
- Scrivete ancora a mano? Anche solo per prendere appunti, redigere la lista della spesa e cose così.
- Qual è il gioco della vostra infanzia che ricordate con più affetto?
- Dove vanno a finire i calzini spaiati, sia quelli che restano sia quelli che se ne vanno?
- E insomma, forse c’è vita su Venere. Pensieri?
Grazie per aver risposto:)! vedo che concordiamo su un sacco di punti, cani e gatti a parte ahaha
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ahahah, sono una gattara impenitente! 😸
"Mi piace""Mi piace"
Le domande che hai posto mi piacciono molto, quindi mi permetto di rispondere anche se non sono tra i nominati.
Avete qualche bel consiglio su come rendere più ecosostenibile la vita quotidiana?
Ognuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa per rendere più ecosostenibile il proprio stile di vita, ma la verità è che il nostro pianeta potrà realmente essere salvato solo quando verranno drasticamente ridotte le emissioni di anidride carbonica. E quelle dipendono dalle industrie, non dai singoli cittadini.
È nato Bookdealer, la prima piattaforma italiana di e-commerce a sostenere attivamente le librerie indipendenti: lo avete provato o lo proverete?
Supporto già una libreria indipendente (quella vicina a casa mia), quindi non sento la necessità di informarmi su Bookdealer.
Quante app per la lettura avete sul telefono (io, troppe)?
Il mio rapporto con la tecnologia è così travagliato che non saprei neanche dire con precisione cosa siano le app.
Seguite qualche fumettista interessante (intendo di quellз che pubblicano (parte) dei loro lavori sui social)?
Leggo molti fumetti, ma quasi tutti di supereroi. Tra i pochi fumettisti indipendenti che conosco mi piacciono molto Charles Burns, Bastien Vivès e Adrian Tomine.
Come mai lo scontro tra generazioni si sta esacerbando sempre di più?
Perché quasi tutte le famiglie sono sfasciate, molti figli sono più o meno consapevolmente inferociti con i loro genitori per il dolore che la loro separazione gli ha causato, e questi ultimi avendo un grande senso di colpa non hanno il polso necessario per rimetterli in riga.
Perché la cancelleria risulta così attraente da poter far venire voglia di svaligiare le cartolerie?
Perché la cancelleria è studiata per risultare attraente. Di norma gli oggetti da cartoleria sono molto colorati, hanno un bel design e farebbero un’ottima figura anche come soprammobili: con questi presupposti, è del tutto normale che attirino il nostro sguardo anche se passiamo davanti alla vetrina con la fretta di chi ha mille cose da fare e i minuti contati per sbrigarle tutte.
Scrivete ancora a mano? Anche solo per prendere appunti, redigere la lista della spesa e cose così.
Assolutamente sì: come ti dicevo prima, il mio cattivo rapporto con la tecnologia mi porta ad usare carta e penna con grande frequenza. I dati importanti comunque li conservo su carta, su computer, su chiavetta usb, su hard disk esterno e su tutti i supporti possibili e immaginabili: in passato ho rischiato più volte di perdere dei pezzi della mia tesi di laurea perché il computer era andato in pappa e non ero sicuro di aver salvato tutto su chiavetta, e da allora ho imparato che le copie non sono mai troppe.
Qual è il gioco della vostra infanzia che ricordate con più affetto?
Non mi viene in mente nessun gioco particolare. Probabilmente perché da bambino i miei compagni di classe volevano giocare sempre e solo a calcio, e allora quello sport non mi attirava per niente. Non solo non mi dava nessuna emozione, ma mi inorridiva l’idea che quella palla sporchissima di fango mi potesse piombare sul grembiule o in faccia in qualsiasi momento. Adesso invece il calcio mi piace, ma solo come spettatore.
Dove vanno a finire i calzini spaiati, sia quelli che restano sia quelli che se ne vanno?
Io li tengo nel cassettone, perché un giorno potrei trovare 2 calzini spaiati che si assomigliano, e in tal caso potrei decidere di metterli come se fossero un paio vero e proprio.
E insomma, forse c’è vita su Venere. Pensieri?
Penso che sarebbe lecito accogliere questa notizia con entusiasmo se per vita si intendesse un alieno senziente. Se invece si intende semplicemente qualche batterio invisibile a occhio nudo, onestamente mi sembra che ci stiamo scaldando per nulla. O meglio, i comuni cittadini si stanno scaldando per nulla: l’entusiasmo degli studiosi invece lo capisco, perché dopo anni passati ad esplorare senza trovare mai nulla anche un minuscolo batterio ti sembra una scoperta sensazionale.
"Mi piace""Mi piace"