Buon venerdì, prodi seguaci!🌴

Stiamo per entrare nell’autunno e nel periodo dell’anno più confacente a lettura, copertina e tè caldo: non vedo l’ora. Tutto sommato, nonostante il caldo, quest’anno ho retto bene con le task estive della 2020 RHC e sto ultimando la lettura di Amatissima di Toni Morrison in questi giorni.

Sono ufficialmente pronta per le task di settembre!✨

La task 15 prevede di leggere un libro sul cambiamento climatico e la scelta è ricaduta su Il mondo in fiamme, ultimo libro di Naomi Klein, celebre giornalista canadese che ha collaborato anche con testate italiane (L’Espresso, Internazionale e Il manifesto). Probabilmente conoscerete il suo libro più famoso, No logo, diventato un po’ il manifesto del movimento no-global.

Da più di vent’anni Naomi Klein è la più importante reporter della guerra economica che le grandi multinazionali hanno condotto a spese delle persone e del pianeta. Non ha mai smesso di combattere per la giustizia sociale e per la salvezza dell’ambiente, documentando le catastrofi in corso e raccogliendo dati, spesso scomodi. Questo libro svela le verità che non conosciamo e mostra le conseguenze di quelle che non vogliamo vedere, portandoci sui fronti dei disastri naturali contemporanei, dalla Grande barriera corallina ai cieli anneriti dal fumo nel Pacifico nordoccidentale, fino ai danni provocati in Porto Rico dall’uragano Maria. Quelli di Naomi Klein sono interventi tragicamente premonitori, perché ci mettono in guardia sui disastri ecologici che ci aspettano se perdiamo l’ultima occasione per agire e cambiare la direzione del nostro futuro. Per combattere la crisi climatica dobbiamo essere capaci di rinunciare alla cultura consumistica, schiacciata sull’ipocrisia di un eterno presente, e anche alla costruzione dei muri che dividono i popoli e alimentano le disuguaglianze. Dobbiamo lasciarci alle spalle l’illusione di poter dimenticare i danni che la nostra civiltà procura al pianeta. Questa catastrofe globale non è solo un problema politico: ha a che fare con la nostra immaginazione e con il coraggio di affrontare la sfida di un cambiamento radicale nel nostro stile di vita. Per superare la crisi del clima, dobbiamo cambiare il sistema che l’ha prodotta.

La task 20, invece, stabilisce di leggere un libro per ragazzə (11-13 anni) non ambientato negli USA o nel Regno Unito e, gironzolando sul catalogo online della bibilioteca, mi sono imbattuta in Storia di Iqbal di Francesco D’Adamo. Racconta la storia vera di Iqbal Masih, bambino operaio nelle fabbriche di tappeti del Pakistan e attivista contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Conosco già la sua storia, ma mi fa piacere ricordarla.

La vera storia di Iqbal Masih, il ragazzo pakistano di 12 anni divenuto in tutto il mondo il simbolo della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Ceduto dalla sua famiglia di contadini ridotta in miseria in cambio di un prestito di 16 dollari, costretto a lavorare in una tessitura di tappeti dall’alba al tramonto, incatenato al telaio come milioni di altri bambini nei paesi più poveri del mondo, Iqbal troverà la forza di ribellarsi, di far arrestare il suo padrone, di denunciare la “mafia dei tappeti”, contribuendo alla liberazione di centinaia di altri piccoli schiavi. Un romanzo di denuncia, commosso e appassionato, sul valore della libertà e della memoria che, a tutti i costi, va salvata, perché senza memoria non c’è speranza per il futuro. In occasione dell’anniversario il romanzo Storia di Iqbal sarà ripubblicato in una nuova edizione con un’introduzione di GAD LERNER.

E questo è quanto per settembre. Che ve ne pare? Avete già letto uno dei due titoli o vi ho messo curiosità? Fatemi sapere come prevedete che andranno le vostre letture in attesa dell’autunno!

Buon fine settimana!🧸