Buon lunedì, prodi seguaci!☔
Questo fine settimana di pioggia e burrasche ho iniziato a leggere Amatissima di Toni Morrison per la 2020 RHC. Eccovene un assaggio!
Paul D si mise a guardare fuori della finestra, sopra la punta dei piedi, tenendo le mani dietro la nuca. Con il gomito sfiorò la spalla di Sethe. Il lieve contatto della stoffa sulla sua pelle la fece sussultare. Aveva dimenticato che lui non si era tolta la camicia. «Che mascalzone!» pensò, ma poi si ricordò che non gliene aveva dato il tempo. Né aveva dato a se stessa il tempo di togliersi la sottoveste e, considerando il fatto che aveva cominciato a spogliarsi prima ancora di vederlo seduto sotto il portico, che già aveva in mano le scarpe e le calze e che non se le era più rimesse, che lui dopo aver visto i suoi piedi nudi, bagnati, le aveva chiesto se poteva fare lo stesso, che quando s’era alzata per andare a cucinare lui l’aveva svestita ancora, considerando la velocità con cui avevano iniziato a spogliarsi, era lecito pensare che ormai fossero nudi. Ma forse un uomo non era nient’altro che un uomo, come diceva sempre Baby Suggs. Prima ti esortavano ad affidare parte del tuo peso nelle loro mani e, non appena una cominciava a sentirsi bene, così leggera, ti esaminavano attenti le cicatrici e i tormenti, dopo di che facevano quel che aveva fatto lui, allontanavano i figli da te e ti riducevano la casa a pezzi.
Sentiva il bisogno di alzarsi, di andare di sotto e di rimettere tutto in sesto, un pezzo alla volta.

Un romanzo maestoso, di straordinaria intensità, in cui si narra la vita di Sethe, una giovane e indomabile donna di colore che, negli anni precedenti alla Guerra Civile, si ribella alla propria schiavitù e fugge al Nord, verso la libertà. La sua vicenda si intreccia con quella di altri indimenticabili personaggi in un racconto che, come ha scritto nella sua Postfazione Franca Cavagnoli, curatrice del volume, “si insinua nei meandri del tempo, lasciando scaturire ora qua ora là il non detto, scaglie di ricordi troppo penosi per essere contenuti, dolorosi frammenti di memoria”. Con questo libro Toni Morrison, Premio Nobel per la Letteratura, ha voluto rivolgere un invito ai bianchi e agli afroamericani: “Tornare a quella parte della propria storia che troppi hanno rimosso.