Buon lunedì, prodi seguaci!💃🏻
Finalmente mi sono decisa a leggere uno dei vari libri di Paul P. Preciado che ho accumulato nel tempo: ho iniziato da Terrore anale e devo dire di non essermi mangiata le mani per l’acquisto fatto. Meno male!
I Santi Padri, timorosi che il corpo nato conoscesse il piacere di non-essere-uomo, di non-essere-umano, di rotolarsi tra i cinghiali e i fiori, presero tutto quello che avevano a portata di mano (il fuoco, la ruota, il linguaggio, la fisica nucleare, la biotecnologia…) e avviarono una tecnica per estirpare dall’ano qualsiasi capacità che non fosse escrementizia. Gira e rigira, trovarono un metodo pulito per portare a termine la castrazione dell’ano: mettere un dollaro nel culo del bambino esclamando, “chiudi l’ano e diventerai proprietario, avrai donna, figli, oggetti, avrai patria. Da ora in poi sarai padrone della tua identità”. L’ano castrato si convertì in un semplice punto di espulsione di detriti: orifizio nel quale culmina il tubo digerente e attraverso il quale si espelle l’escremento. Messo a disposizione delle pubbliche autorità, l’ano fu cucito, chiuso, sigillato. Così nacque il corpo privato. E la città moderna, con il suo lastricato pulito e le sue ciminiere inquinanti: ani di cemento attraverso i quali si de-sublima ciò che è represso collettivamente. Nacquero così gli uomini eterosessuali alla fine del diciannovesimo secolo: corpi castrati di ano. Anche se si presentano come capi e vincitori sono in realtà corpi feriti, maltrattati.
Nell’uomo eterosessuale, l’ano, inteso unicamente come orifizio escretore, non è un organo. È la cicatrice lasciata nel corpo dalla castrazione. L’ano chiuso è il prezzo che il corpo paga al regime eterosessuale per il privilegio della sua mascolinità. Si dovette rimpiazzare il danno con un’ideologia di superiorità per fare in modo che si ricordassero del proprio ano solo al momento di defecare: come fantocci si credono migliori, più importanti, più forti… Si sono dimenticati che la loro egemonia siede sulla propria castrazione anale. L’ano castrato è il velo dell’eterosessuale. Con la castrazione dell’ano, all’affondare il dollaro nelle viscere umide dell’infante, il pene si elevò a significante dispotico. Il fallo apparve come mega-$-porno-feticcio-accessibile della nuova Disney-eterosessuale-land.
I ragazzi-dagli-ani-castrati eressero una comunità che chiamarono Città, Stato, Patria dai cui organi di potere e amministrativi esclusero tutti quei corpi in cui gli ani permanevano aperti: donne doppiamente perforate negli ani e nelle vagine, il loro intero corpo trasformabile in cavità uterina capace di albergare futuri cittadini; ma anche corpi froci che il potere non è riuscito a castrare, corpi che negano ciò che altri considerano evidenza anatomica e che fanno della mutazione un’estetica di vita. Intorno alla comunità degli ani chiusi si ergono come stupide colonne le famiglie con il padre-analmente-castrato e la madre-viscere-vuote disposta a mettere al mondo nuovi tubi dermici ai quali presto verrà strappato l’orifizio anale… Fin quando non arriva il giorno della collera dell’agnello e i corpinon-castrati-di-ano si ribellano.

Un libro di Paul B. Preciado è sempre un testo imprevisto. Quello che ti aspetti, quello che pensi essere la logica conseguenza di una riflessione, viene ribaltato nella pagina successiva. Una nuova idea scuote i concetti, perfino quelli che sembravano all’avanguardia. In “Terrore anale”, Preciado riscrive la storia della sessualità spostando la narrazione sul punto cruciale della questione. La riscrive a partire dall’ano. Muovendosi sul terreno complesso del dibattito filosofico intorno alle idee di Foucault, Marx, Deleuze, Guattari e Hocquenghem, Preciado individua nell’ano il superamento dei limiti anatomici imposti dalla differenza sessuale. Un orifizio che è stato relegato alla sua mera funzione biologica senza nessuna qualità sessuale o orgasmica, riconquista la centralità del desiderio, del piacere e del potere. La pubblicazione di “Terrore anale” ha scatenato un sisma nel pensiero e nell’azione femminista degli ultimi anni ed è diventato ben presto un piccolo pamphlet cult. Fandango Libri lo propone al pubblico con un testo inedito scritto appositamente da Paul B. Preciado per l’edizione italiana.
Certo è che incuriosisce
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Sì, presenta un punto di vista insolito.
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ognuno col suo ano faccia quel che vuole, ma se non gradisco il sesso anale e preferisco strade meno insolite non vuol dire che sono represso non sono molto d’accordo con preciado
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