Buon venerdì, prodi seguaci!🛸
Nonostante l’estate, sto tenendo botta abbastanza bene con la 2020 RHC: confesso di dover ancora ascoltare Shame Is an Ocean I Swim Across di Mary Lambert, ma sto cercando il momento giusto per dei testi emotivamente impegnativi – soprattutto dopo aver finito La via oscura di Ma Jian, che non mi aspettavo così disturbante.
Quest’anno va così: pochi libri leggeri e spensierati quest’estate, quindi continuiamo con il trend!

La task 2 stabilisce di leggere una rivisitazione di un classico, di una fiaba o di un mito scritto da un’autere razzializzatə e, su consiglio di Book Riot, ho deciso di leggere Amatissima di Toni Morrison, visto che era già nella mia TBR. Il che è un po’ barare perché anche Mary Kay McBrayer ha un po’ barato nel consigliarlo come retelling (qualora l’aveste letto e non vi sembrasse proprio appropriato come scelta).

Un romanzo maestoso, di straordinaria intensità, in cui si narra la vita di Sethe, una giovane e indomabile donna di colore che, negli anni precedenti alla Guerra Civile, si ribella alla propria schiavitù e fugge al Nord, verso la libertà. La sua vicenda si intreccia con quella di altri indimenticabili personaggi in un racconto che, come ha scritto nella sua Postfazione Franca Cavagnoli, curatrice del volume, “si insinua nei meandri del tempo, lasciando scaturire ora qua ora là il non detto, scaglie di ricordi troppo penosi per essere contenuti, dolorosi frammenti di memoria”. Con questo libro Toni Morrison, Premio Nobel per la Letteratura, ha voluto rivolgere un invito ai bianchi e agli afroamericani: “Tornare a quella parte della propria storia che troppi hanno rimosso.

Per la task 5, che prevede di leggere un libro su un disastro naturale, ho barato di nuovo, perché mentre sfogliavo il catalogo di MLOL Plus in cerca di ispirazione sono incappata in Storia culturale del terremoto dal mondo antico a oggi di Emanuela Guidoboni e Jean-Paul Poirier: non è un libro su un singolo disastro naturale, ma visto che le letture allegre abbondano, mi pareva appropriato strafare.

È delineata la storia culturale del terremoto, in un percorso che dalle antiche civiltà mediterranee conduce fino a oggi. Perché ancora rovine alle soglie del terzo millennio? Le domande, le interpretazioni, le scelte che si sono susseguite attorno al terremoto parlano delle paure, del peso sociale ed economico delle distruzioni e della fatica delle ricostruzioni. Il pensiero teorico sul terremoto, per due millenni incardinato nella spiegazione di Aristotele e nelle sue varianti, ha avuto certezze e dubbi, in una secolare dipendenza da visioni religiose, poi affrancato fra inquietudini e tragici conflitti. Numerosi testi di fonti, qui selezionati con cura esperta, sono fruibili come veicoli di conoscenza diretta per intravvedere universi mentali del passato. Questo viaggio nel tempo è scandito dal succedersi di grandi terremoti accaduti nel mondo e in Italia, seguendo il filo rosso delle risposte sociali, politiche e culturali, le cui tracce gettano una luce nuova sui problemi del presente, in una affannosa contiguità.

E anche questo mese sono sistemata. Che ve ne pare? Cosa vi farà compagnia in vacanza, se ci andrete? Fatemi sapere!
Buon fine settimana!🌄
“Storia culturale del terremoto” mi ispira un sacco, credo che prima o poi lo leggerò. Ad agosto sono bardato con delle serie manga che ho acquistato negli ultimi tempi e con la mole di libri che durante la quarantena ho ammucchiato grazie ai vari 2×1
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Ti capisco, per leggere tutti i libri che ho accumulato durante la quarantena mi servirà un’altra vita!😅
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