Buon lunedì, prodi seguaci!👩‍❤️‍💋‍👩

Il mio sistema bibliotecario ha riattivato il prestito interbibliotecario e quindi eccomi qua con in mano Carezze di velluto di Sarah Waters, che avevo previsto di leggere a marzo per la 2020 RHC, ma che non aveva fatto in tempo ad arrivarmi prima che l’emergenza sanitaria ci costringesse a casa.

Nonostante sia una sciocchezza, mi sembra un po’ incredibile e un po’ una gioia: rimasto in elaborazione per mesi, ho la sensazione che abbia fatto un viaggio lunghissimo per arrivare da me invece che rimanere semplicemente bloccato nella biblioteca di partenza. Poi mi è arrivato anche nel mese del Pride: belle coincidenze a non finire!🌈

Poi già nelle prime pagine ho letto che Nancy, la protagonista, scopre che le donne con i capelli corti le piacciono tanto, quindi sono già pronta a diventare la sua migliore amica.

Furono i capelli, credo, ad attrarmi maggiormente. Quando mi era capitato di vedere donne con i capelli corti come i suoi, era perché erano state in ospedale o in prigione, oppure erano pazze. Non sarebbero mai potute somigliare a Kitty Butler. I capelli sembravano un berrettino confezionato apposta per la sua testa dalle agili dita di una modista. Direi fossero castani, ma l’aggettivo è inappropriato. Erano piuttosto di quella sfumatura di castano che si trova nelle canzoni, un color noce o ruggine. Avevano quasi, forse, il colore della cioccolata, ma la cioccolata non ha lucentezza, e quei capelli luccicavano come taffetà alle luci della ribalta. Le si arricciavano leggermente sulle tempie e sopra le orecchie, e quando si girò di poco per rimettersi il cappello, le vidi sulla nuca, dove finiva il colletto e cominciavano i capelli, una striscia di pelle bianca che mi fece rabbrividire nonostante il caldo soffocante.

Ostricara nella taverna dei genitori sulle coste del Kent, astro nascente dello scintillante firmamento del varietà londinese, prostituta da strada e infine mantenuta di una capricciosa dama: nonostante la giovane età, in pochi anni Nancy si è ritrovata a interpretare così tanti ruoli da credere di dover ormai prendere posto nel buio della sala e limitarsi a fare da spettatore al magico teatro della vita. Ma proprio quando tutto sembra perduto, la sua innata passione la spinge a recitare il ruolo più impegnativo ed esaltante: essere finalmente se stessa, libera di amare ed essere riamata senza condizionamenti di sorta.
In quello che ha rappresentato il suo esordio letterario, Sarah Waters regala al lettore un erotico e picaresco romanzo d’iniziazione alla vita – in tutte le sue molteplici, spesso dolorose, sfaccettature –, tanto più straordinario perché, inseguendo i rovesci di fortuna della sua eroina, riesce a pizzicare tutte le corde dei sentimenti, a far ridere e a commuovere, a suscitare entusiasmo e compassione.