Buon martedì, prodi seguaci.
Oggi ricorre l’anniversario del genocidio del Ruanda, iniziato il 7 aprile 1994 e portato avanti fino al 15 luglio dello stesso anno. Il numero delle vittime è di oltre 800.000, in gran parte appartenenti all’etnia Tutsi, più alcune di etnia Hutu, persone moderate che non si erano lasciate persuadere dalla retorica di odio perpetrata dei confronti dellu loro connazionali.
Ci sono libri, film e serie tv in tema, ma oggi vi parlo di un podcast, Istruzioni per un genocidio, che potete trovare sulle varie piattaforme di podcast, incluso Spotify, e che è tenuto da Daniele Scaglione, formatore e consulente che ha militato per Amnesty international e in ActionAid (fonte). Si tratta di dodici puntate, di lunghezza variabile, ma mai più di venticinque minuti: si ascolta davvero in poco tempo.
Scaglione ha scritto anche un libro in tema, Rwanda: Istruzioni per un genocidio, edito da Infinito edizioni e proprio questo libro ha fatto da base per questo podcast.

Provate a leggere questa storia e a raccontarla perché è una grande storia. Nella geografia sproporzionata dell’Africa, racconta di un Paese piccolissimo, ha il fascino dell’esotico sconosciuto, è quasi un minuto mondo fiabesco fatto di mille colline e piccole comunità di persone che fanno tutto insieme, ma a un certo punto si trasforma in un mostro divoratore di esseri umani. Raccontate del bambino che chiede a suo padre di poterlo seguire quando tutti i giorni va a compiere il suo dovere di massacratore. Raccontate che il papà disse: “Sei troppo piccolo, non sei utile a niente” e il figlio rispose: “Ma posso almeno uccidere un bambino della mia età”… (Ascanio Celestini)
Rwanda. Istruzioni per un genocidio è l’unico libro capace di raccontare che cosa accadde nel Paese delle mille colline prima, durante e dopo i drammatici cento giorni della primavera del 1994, allorché 800.000 persone trovarono la morte nel genocidio programmato a tavolino più spaventoso dalla fine della seconda guerra mondiale.
Questo libro ripropone la stessa tensione morale, ma anche lo stesso alto modello informativo, che il giornalismo investigativo americano ha consegnato al nostro tempo di morte prossima del giornalismo. (Mimmo Candito)
Con il patrocinio di Action Aid, Amnesty International, Arci Cultura e sviluppo, Associazione Medici Oculisti per l’Africa, Associazione per i popoli minacciati, Bene Rwanda, Bimbo Aquilone Onlus, Progetto Rwanda.

Storie di questo tipo non sono mai facili da conoscere, ma il genocidio del Ruanda è particolarmente difficile perché poteva essere evitato. E non in un senso astratto e ideale, ma concretamente, visto che sul territorio del piccolo stato africano era già presente una missione ONU, detta UNAMIR (The United Nations Assistance Mission for Rwanda). L’obiettivo della missione era quello di stemperare le tensioni etniche tra Hutu e Tutsi, in modo che si risolvessero pacificamente.
Roméo Dallaire, a capo dell’UNAMIR, già all’inizio del 1994 era stato informato che si stava preparando un genocidio e informò a sua volta i suoi superiori all’ONU, che però non lo autorizzarono a intervenire.
I Paesi del cosiddetto Occidente non vollero immischiarsi: dopo aver fomentato le divisioni etniche (di fatto inventandole durante il periodo coloniale) e aver fornito mezzi e armi, non vollero assumersi nessuna responsabilità delle vite di persone colpite dall’odio da loro creato. Il perché è presto detto: in Ruanda non c’erano interessi tali da giustificare un tale sbatti. Che si ammazzino tra di loro. È così che fanno in Africa, no?
Una vergogna nella quale anche l’Italia ha la sua misera parte. Una vergogna per la quale nessunu all’ONU o tra chi avrebbe potuto fare qualcosa ha pagato. Anzi, hanno fatto pure carriera.
Il podcast ricostruisce il prima, il durante e il dopo con competenza e precisione, senza fare sconti. Ci sono delle puntate più difficili di altre (le modalità con le quali si è svolto il genocidio sono estremamente cruente e Scaglione non ne fa mistero: tenetene conto se volete ascoltarlo), ma sono quelle storie che io ritengo doveroso conoscere.
Per saperne di più:
- Il giorno in cui iniziò il genocidio in Ruanda
- Sul genocidio del Ruanda ci sono ancora molte domande aperte
- Le origini europee dei genocidio ruandese
- Rwanda: The State of Research
- Rwanda 1994: la memoria del genocidio venticinque anni dopo