Buon martedì, prodi seguaci!🐑

Come state? Quanto siete gratu di avere la passione per la lettura e poter andare lontano con la testa? Credo di non esserne mai stata felice come adesso. Poi Bookrepublic e tutte le CE indipendenti ci stanno viziando di brutto, quindi mi sento molto coccolta e sono sempre più piena d’amore per il mondo letterario e per chi ce lo rende disponibile.

Un ladro penetra in una casa aristocratica, contempla gli oggetti d’argento esposti nella sala e poi, per qualche motivo, sale le scale, entra nelle camere da letto e spara a due donne… Questa improbabile ricostruzione del delitto avvenuto in casa Greene non convince Philo Vance, che ingaggia una battaglia d’astuzia con il misterioso assassino, il quale sembra voler fare strage di tutti i componenti della famiglia Greene. Come sempre, Vance riuscirà a spuntarla: ma non senza dover impegnare tutte le sue facoltà…

Questo terzo volume dedicato alle investigazioni di Philo Vance per il momento è il mio preferito: si tratta di un vero e proprio thriller che ti tiene incollata alle pagine, con un’atmosfera molto cupa e inquietante. A un certo punto sembrerà quasi che ci sia una presenza nella casa dove vive la famiglia Greene, la personificazione della degenerazione dei rapporti familiari.

Decisamente non il romanzo che consiglierei di leggere in questi giorni di confinamento in casa, dove il nervosismo tra chi deve condividere gli stessi metri quadri accende con più facilità incomprensioni e litigi – o forse sì, se leggere un libro così cupo può aiutarvi a tirar fuori un po’ di sentimenti negativi.

J.C. Robin, campione di tiro con l’arco, viene assassinato con una freccia nel campo di tiro situato nella villa di Bertrand Dillard, celebre fisico. Poco dopo viene rinvenuta una seconda vittima, lo studente John E. Sprigg, che portava con sé una misteriosa formula. Il procuratore distrettuale John F.X. Markham è incaricato di risolvere l’intricato caso, ma sarà solo grazie all’aiuto del suo amico Philo Vance, il brillante e acuto investigatore, che verrà scoperto l’assassino.

Avete presente il meme di Annalise Keating (Le regole del delitto perfetto) che dice, Non deve avere senso, deve solo sembrare un casino? Ecco, riassume perfettamente la mia opinione de L’enigma dell’alfiere.

La trama di questo giallo è una delle più inverosimili che abbia mai letto e sembra intricata solo per cercare di confondere a tal punto lu lettere per distrarlu dal fatto che la storia non ha un senso. Davvero, alla fine il caso viene risolto in maniera molto azzardata e in maniera così poco logico che Philo Vance pare quasi aver tirato a caso e messo una spiegazione che giustificasse il suo averci dato.

E poi troppo lungo. Mamma mia, L’enigma dell’alfiere sembrava non finire più. Philo Vance con me funziona solo al di sotto di un certo numero di pagine!

E voi? Che state leggendo di bello? State approfittando degli sconti per fare scorta (io sì, devo proprio fare un post al riguardo, la chiusura della bibilioteca mi ha reso un tantino folle…).

A presto!🌻