Buon lunedì, prodi seguaci!⬛
Questo fine settimana ho guardato gli ultimi episodi di BoJack Horseman e ancora non mi capacito della sua immensità (l’episodio 15, mammia mia, cosa non è l’episodio 15!). Guardate questa serie se ancora non l’avete fatto.
Per compensare la devastazione provocata da BoJack Horseman, mi sono data alla lettura di Corsa verso il baratro di Elizabeth George, quinto volume della serie dedicata all’ispettore Lynley (anche perché ha quasi cinquecento pagine e manca una manciata di giorni prima che debba riportarlo in bibilioteca😅).
Il sergente Havers uscì dallo spaccio e scese le scale della terrazza solo pochi attimi dopo che Lynley era uscito a sua volta dal passaggio della biblioteca che collegava la Middle Court alla North Court. Con un colpetto deciso, scaraventò la sigaretta in un’aiuola di astri e si infilò le mani nelle tasche del cappotto verde chiaro, che teneva sbottonato quanto bastava a far intravvedere sotto un paio di pantaloni blu scuro con le ginocchia sformate, un maglione violaceo e due sciarpe, una marrone e una rosa.
«Che visione, Havers!» disse Lynley appena lei lo raggiunse. «Cos’è, l’effetto arcobaleno? Sa benissimo a che cosa alludo. È simile all’effetto serra, ma più evidente?»
La donna frugò a lungo nella borsetta alla ricerca di un pacchetto di Players. Ne tirò fuori una, l’accese e con aria pensierosa gli soffiò il fumo in faccia. Lynley fece del suo meglio per non aspirarne l’aroma. Non fumava da dieci mesi, ma continuava a provare l’indicibile desiderio di strapparle la sigaretta dalle dita e di fumarsela fino al filtro.
«Ho pensato che sarebbe stato meglio cercare di armonizzarmi il più possibile con l’ambiente», ribattè la Havers. «Non le piace? Perché? Non sembro una studentessa universitaria?»
«Sì. Senz’altro. Se lo dice lei…»
«Che cosa posso aspettarmi da uno che ha studiato a Eton?» gli domandò la Havers con gli occhi rivolti al cielo. «Se mi fossi presentata con cilindro, pantaloni a righe e giacca a code, avrei ottenuto la sua approvazione?»
«Soltanto se avesse avuto Ginger Rogers sottobraccio.»
La Havers scoppiò in una risata. «Vada al diavolo.»
«Anche lei.»

Come ogni mattina, malgrado il freddo, Elena Weaver, giovane e bella studentessa del St Stephen’s College di Cambridge, esce all’alba per andarsi ad allenare lungo il fiume. Qualcuno, però, la sta aspettando. Un delitto assurdo, perpetrato con spietata ferocia. Elena, benché sordomuta, era piena di vita, di sensualità e al tempo stesso di innocenza che nessuno riesce a spiegarsi una fine tanto orribile. La tragedia ha un impatto devastante sul mondo dorato del college inglese, cui appartiene anche il padre della ragazza, stimato professore che aspira a una cattedra di prestigio. E forse la verità va ricercata proprio in quell’universo rarefatto, oltre che nella cerchia familiare. Il college chiama in causa New Scotland Yard, e tornano in scena l’ispettore Thomas Lynley e il sergente Barbara Havers, pronti a rovistare negli armadi più oscuri dell’esclusivo ambiente di Cambridge, sicuri di trovarvi, fra ampie toghe e letture shakespeariane, ben più di uno scheletro. Ma incontrano subito grossi ostacoli, primo fra tutti la difficoltà di inquadrare la personalità della vittima. Il romanzo è stato precedentemente pubblicato con il titolo “Per amore di Elena”.