Buon giovedì, prodi seguaci!🕯️
Oggi vi scrivo di due libri che, pur in ambiti diversi, cercano di sensibilizzare le persone a non voltarsi dall’altra parte e a non lasciare che l’indifferenza copra con il suo silenzio situazioni ingiuste e disumane.


La testimonianza di Liliana Segre e il suo messaggio politico in un saggio di Giuseppe Civati che riprende, con grande cura, le sue parole e i suoi insegnamenti, in occasione della nomina a senatrice a vita da parte del Presidente Mattarella.Segre fu espulsa dalla scuola nel 1938. Fu clandestina, chiese asilo e fu respinta. Il 30 gennaio del 1944 fu deportata ad Auschwitz insieme a suo papà Alberto, che non sopravvisse al lager. Negli ultimi trent’anni, diventata nonna, ha promosso una straordinaria campagna contro l’indifferenza e contro il razzismo, in tutte le sue forme e le sue articolazioni.Le sue parole nitide, forti, indiscutibili sono un messaggio rivolto alle ragazze e ai ragazzi, suoi “nipoti ideali”, perché non si perdano mai i diritti e il rispetto per le persone.

Ho visto Il mare nero dell’indifferenza disponibile su Prime Reading e non ho saputo resistere: in questo modo in una botta sola ho letto un libro con le parole di Liliana Segre e uno pubblicato da People, la casa editrice fondata da Giuseppe Civati, Stefano Catone e Francesco Foti.
Il mare nero dell’indifferenza non è un libro di parole ex novo, ma raccoglie le quelle dette da Segre in più occasioni, sia in altri libri, sia in vari interventi. Civati, che ha curato l’edizione, si è limitato a fare da collante.
Immagino non ci sia molto da aggiungere davanti alla storia e ai moniti di Segre: si legge con rispetto e con la speranza di assorbire il suo messaggio per poterlo mettere in pratica.
Su Civati – non me ne vogliano gli Sdraiati per Civati – devo dire di aver letto con un certo fastidio i suoi interventi. Sarà che non vedevo l’ora di tornare alle parole di Segre, ma Civati mi ha un po’ annoiato…




Mario Tagliani è un maestro, a questo lavoro è arrivato un po’ per caso, un po’ per passione, un po’ per amore. Quando negli anni Ottanta arriva a Torino, vince un concorso pubblico e si presenta a scuola per il suo primo giorno da maestro. La direttrice lo guarda, quasi scrutandolo, e poi dice “Che ne pensa del Ferrante Aporti, il carcere minorile della città?” Comincia così la storia di Mario, il maestro che accompagna sui banchi centinaia di ragazzi che tra quelle mura scontano la loro pena. Il suo è un mondo sconosciuto a chi sta fuori, un mondo di sconfitte e rabbia, ma anche di sorrisi, vittorie e persone che ti cambiano la vita. Un mondo fatto di un’umanità che è arrivato il momento di conoscere. Prefazione di Fabio Geda.

Non pensavo che questo libro sarebbe riuscito a colpirmi così tanto: data anche la recente notizia di topi e insetti a Poggioreale e Secondigliano, mi deprime vedere come gli articoli 13 e 27 della nostra Costituzione siano disattesi con tanta noncuranza e mancanza di rispetto sia per gli individui, sia per la società nel suo complesso.
La testimonianza di Mario Tagliani rende evidente come chi finisca in carcere, soprattutto se giovane, sia spesso vittima a sua volta di un ambiente che ha creato ben poche alternative all’illegalità. È agghiacciante leggere di ragazzi che vedono il carcere come una tappa inevitabile: prima o poi ti beccano, ti fai i tuoi anni di carcere cercando di massimizzarne l’utilità e poi torni fuori a fare la vita di prima.
E meno male ci sono persone come Tagliani che con la loro passione e la loro dedizione cercano di mettere una pezza: però sarebbe davvero il caso che le leggi – lui stesso lo dichiara – venissero incontro a chi cerca di rieducare e reinserire nella società.



Per oggi è tutto: conoscevate questi due libri? Fatemi sapere!
A presto!🦉
Ho letto “La memoria ci rende liberi”: anche in quel testo Liliana Segre ha denunciato “Il mare nero dell’indifferenza”. Grazie per queste due segnalazioni: prendo nota.
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Avevo intenzione di leggere anche quello, in effetti. Grazie a te per il commento!💙
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Sono incuriosita dai libri della Segre, presto ne comprerò uno 😊
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Ce ne sono diversi, penso siano tutti meritevoli💛
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