Buon lunedì, prodi seguaci!⛈️

Come va dalle vostre parti? In Toscana è stato un fine settimana di pioggia a catinelle, fiumi e torrenti esondati, zone allagate e persone evacuate: il solito disastro di quanto piove troppo in un territorio che non riesce a gestire tutta quest’acqua tutta insieme. Nei prossimi giorni mette ancora brutto tempo, speriamo bene…

Guardando il lato positivo, ho passato il fine settimana chiusa in casa a leggere📘 e mangiare pancake🥞 con la marmellata di ciliege… il risultato (oltre a una soddisfacente ingestione di calorie) è stato andare molto avanti nella lettura di Guerra e pace del buon Lev Tolstoj e ormai sono in dirittura d’arrivo: eccovene una citazione (abbastanza cruda, procedere con cautela).

Solo quando la vittima cessò di dibattersi, e alle sue grida succedette un monotono, strascicato rantolio, la folla incominciò ad avvicendarsi in fretta lì dove giaceva, insanguinato, il cadavere. A uno a uno s’avvicinavano, davano un’occhiata a quello ch’era stato fatto, e con orrore, con rimprovero, con sbalordimento, s’accalcavano indietro.

«Oh, Signore, il popolo è una gran bestia: come poteva salvar la vita?»  risonavano voci tra la folla. «Ma com’era giovane… doveva essere d’una famiglia di negozianti… È proprio vero, il popolo!… Dicono che non fosse mica lui… Come, non era lui!… Oh, Signore!… Anche un altro hanno massacrato: dice che stia per morire… Eh, il popolo… non c’è timor di Dio!» andavano dicendo, ora, quegli stessi che facevano parte della folla, e con addolorata espressione di pietà guardavano quel corpo esanime, con la faccia illividita e impiastricciata di sangue e di polvere, e con quello squarcio sul lungo, esile collo.

Uno zelante funzionario di polizia, giudicando sconveniente la presenza d’un cadavere dinanzi al palazzo di Sua Eccellenza, ordinò ai dragoni di trascinare quel corpo in mezzo alla strada. Due dei dragoni afferrarono quei piedi informi, e strascicarono via il cadavere. Sanguinante, sempre più impiastricciata di polvere, la morta testa rasata, girando di qua e di là sul lungo collo, strisciava per terra. Il popolo rinculava, scostandosi dal cadavere.

Sullo sfondo di grandi avvenimenti storici, l’invasione della Russia da parte della Grande Armée di Napoleone con la battaglia di Borodino e l’incendio di Mosca, Tolstoj narra le vicende di due nobili famiglie russe, i Bolkonskij e i Rostov, e descrive l’intera società russa, dai ceti più alti ai più umili.