Di tutti i personaggi che Leo Ortolani ha creato all’interno della saga ormai quasi trentennale di Rat-Man, uno dei più amati e memorabili è senz’altro Cinzia, la transessuale platinata. Con questo massiccio romanzo grafico inedito, Leo racconta Cinzia come non l’avete mai conosciuta, tra amore, consapevolezza di sé, esposizione dell’ipocrisia dei perbenisti, pathos, comicità e musical. Sì, avete letto bene: musical. Una storia bellissima, un Ortolani in autentico stato di grazia, per un libro che amerete senza ritegno e che consiglierete, regalerete, terrete in bella vista per molto, molto tempo.


Sapete perché sogno che Disney abbia davvero dato una fidanzata a Elsa di Frozen nel sequel che uscirà il 27 novembre prossimo? Perché Elsa è una principessa Disney più amate e porterebbe un sacco di gente a guardare in maniera positiva a una realtà che spesso si fa di tutto per ignorare. Un bell’effetto collaterale dell’avere finalmente un po’ di rappresentazione.

Immagino che qualcosa del genere sia accaduto con Cinzia, che, mi dicono dalla regia, sia presente nei fumetti di Rat-Man fin dai primi numeri. Chissà a quanta gente Ortolani ha fatto posare gli occhi su quella macchia scura sul vestito pulito della loro realtà, impedendo loro di far finta di niente.

Non se lo aspettano.

Che la realtà entri là dentro.

Che faccia voltare loro la testa.

E che infine mi vedano.

Ci sono delle scelte di Ortolani che in Cinzia non mi hanno fatto impazzire, ma sapete cosa? Il bene che può fare questo fumetto è più grande dei peli nell’uovo che posso trovare io: dobbiamo vedere le difficoltà delle persone trans nel trovare un lavoro, nel veder riconosciuto il loro diritto di esistere, nel dover sottostare al giudizio altrui, nel costruire relazioni.

Ortolani non fa pipponi: Cinzia non ha bisogno. A lei basta camminare a testa alta nella folla, senza nascondersi e senza aspettare l’approvazione di chicchessia.

A me non serve.

Perché io so già chi sono.

Sono Cinzia.