Buon lunedĂŹ, prodi seguaci!đ
Ho passato un fine settimana piuttosto cruento in compagnia di CĂș Chulainn che incontrava gente e l’ammazzava, a volte scientemente, a volte a caso: fiumi di sangue, teste spiccate e corpi squartati. Letture tranquille per il weekend!đ
Ma Ăš la scusa perfetta per ascoltare playlist di musica irlandese su Spotify (come se mi servisse una scusa!).
Quindi oggi vi propongo una citazione da La grande razzia (alias TĂĄin BĂł CĂșailnge), ma senza sangue: mi sono fermata prima che CĂș Chulainn e Fer Diad inizino a darsele.
Sento il rumore di un carro,
ha un bel giogo d’argento.
Vedo la figura di un uomo dal gran corpo,
alto sul fronte del carro possente.
Â
Avanzano lungo la strada
oltre Broinfeirste Broine,
oltre il fianco di Baile in Bile:
vittorioso il loro trionfo.
Â
Chi guida Ăš un Cane predatore,
chi tiene in mano le briglie
Ăš un brillante guidatore di carro,
Ăš un nobile falco
che incalza i destrieri verso sud.
VerrĂ certo qui il carro
coi cavalli del Cane.
Ci darĂ battaglia.
Â
Sventura a colui che sta sull’altura
aspettando il Cane valoroso.
In passato predissi
che un giorno sarebbe venuto
il Cane di Emain Macha,
il Cane bello di ogni colore,
il Cane del saccheggio, il Cane della battaglia.
Lui ormai ci sente, io lo sento.

A capo del suo esercito, la regina del Connachta, Medb («Ebbrezza»), si scatena contro un territorio, lâUlaid, difeso da un uomo solo, il giovane eroe CĂș Chulainn: trasgressiva, sensuale, ingannatrice, implacabile la regina; forte, tormentato, leale, terrificante nelle sue metamorfosi lâeroe. Sullo sfondo, un conflitto insanabile, oscillante tra deflagrazione della violenza e ritualizzazione dei contrasti, impulsi e vincoli, caos e regola. Alle vicende militari, punteggiate di duelli, patteggiamenti e stragi, si intrecciano storie di forti passioni, affetti, gelosie, seduzioni, rancori, intimi dissidi. Numerose le tracce di antichi miti pagani: la rivalitĂ sempre rinnovata tra due esseri divini metamorfici che si incarnano infine in due tori portentosi, la maledizione che una dea della feconditĂ lancia contro i guerrieri dellâUlaid rendendoli deboli come donne in travaglio, lâintervento di un dio solare per sconfiggere la crisi invernale delle forze vitali. CosĂŹ ci addentriamo in una sorta di chanson de geste appassionante e fosca, avventurosa e chimerica â quadro superbo del mondo celtico precristiano, della sua etĂ eroica e del suo tramonto. Come lâEdda, anche La grande razzia Ăš una di quelle opere che trascinano magicamente il lettore nel vortice di una intera civiltĂ . Considerato il capolavoro dellâantica epica irlandese, TĂĄin BĂł CĂșailnge venne fissato per iscritto tra lâVIII e lâXI secolo in scriptoria monastici e ci Ăš stato fortunosamente preservato integro da due antichi codici. La presente traduzione (la prima integrale e condotta sullâoriginale) Ăš accompagnata da una Introduzione e da un apparato di note che, quasi un commentario, aiutano il lettore a cogliere la ricchezza di significati del testo.