Buon martedì, prodi seguaci!👩❤️💋👩
Oggi in Nuova Zelanda e Australia si celebra l’International Lesbian Day: ve lo dico unicamente perché ogni scusa è buona per scrivere di cose in tema LGBTQIA+. La cosa in questione è Elisa e Marcela, un film del 2019, diretto da Isabel Coixet Castillo. Potete trovarlo su Netflix.

Il film racconta la storia di due donne spagnole, Elisa e Marcela, che si innamorano e che per continuare a vivere il loro amore si ritrovano costrette a ricorrere a un escamotage. Elisa, infatti, fingerà di essere un uomo e riuscirà a sposare Marcela in Chiesa nel 1901. E non pensate che si tratti di una storia assurda: Elisa e Marcela sono davvero esistite e il film prende spunto dalla loro storia (da quello che ne so è anche abbastanza fedele, almeno riguardo ai fatti che conosciamo, sugli altri ha dovuto per forza lavorare di fantasia). Di fatto, quello di Elisa e Marcela viene considerato il primo matrimonio omosessuale celebrato in Spagna (anche se forse non è vero e ce ne sono stati altri). Se penso che è stato celebrato in chiesa rido fino all’anno prossimo…
Il film è in bianco e nero e l’ho trovato meravigliosamente sensuale. Non sessuale, proprio sensuale: è un film che mostra tutta la bellezza e la passione che due corpi di donne innamorate l’una dell’altra possono sprigionare. Immagino che in parte sia la magia del non avere quell’odioso sguardo maschile oggettivante, ma di avere davanti agli occhi due donne protagoniste che affrontano la vita a testa alta, fidandosi di loro stesse e del legame che le unisce.

Ho amato moltissimo il fatto che né Elisa né Marcela si scompongano troppo di fronte alle difficoltà, facendo prevalere la loro concretezza e il loro spirito d’iniziativa. Certo, i momenti di sconforto non mancano – ci mancherebbe! – ma ho trovato molto femminile la capacità di andare al sodo senza farsi troppi problemi nell’infrangere regole stabilite da uomini preoccupati più di difendere il loro potere patriarcale che del benessere delle persone.

È un film di cui non vi rimarranno tanto le parole, quanto le immagini, a volte tenere, a volte forti, a volte semplicemente silenziose (la scena che chiude il film, per esempio, è tenera, forte, silenziosa e perfetta per chiudere questa storia). Altro esempio, quando Elisa e Marcela sono lontane, vengono recitate alcune loro lettere: si vedono solo le loro figure e i loro volti mentre scorrono le parole e posso assicuravi che è un momento di un’intensità disarmante.

Molto bello anche osservare le donne che girano intorno a Elisa e Marcela. Vediamo soprattutto suore e mogli, in gran parte infelici: le prime sono un harem senza sultano, come le definisce Elisa, impegnate l’una contro l’altra; mentre le seconde sono schiave di mariti prepotenti e ignoranti: se va bene, cercheranno di cambiare le cose per le figlie, altrimenti faranno di tutto perché qualunque altra donna subisca il giogo patriarcale.

Spero davvero di avervi messo curiosità perché non l’ho visto molto in giro – io stessa ne sono venuta a conoscenza solo grazie a un articolo di LezPop – ed è un peccato perché è un film davvero bello.
Fonte foto: Wikipedia, IMDb
Beh rimpiango di non avere Netflix (prendo comunque nota, magari lo recupero in altro modo). Per caso la loro storia ha ispirato anche qualche libro?
Se non ricordo male, Anne Lister è riuscita a sposarsi in chiesa senza problemi XD.
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Dovrebbe esserci qualche libro, ma non so se qualcosa sia arrivato anche in Italia…
Sì, ci sono diversi casi di matrimoni egualitari ante litteram😆
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